«Se continui così rischi la carriera. Devi fermarti». Mattia Destro si è sentito crollare il mondo addosso quando il medico lo ha visitato al rientro dall’Europeo Under 21. Quello che praticamente non ha giocato, per colpa di un ginocchio mai guarito. Un infortunio rognoso ma comune tra gli sportivi – lesione al menisco esterno – e un’operazione di «routine» eseguita lo scorso gennaio erano in realtà l’inizio di un incubo. Senza fine. Perché Destro, sette mesi dopo l’uscita dalla sala operatoria di Villa Margherita, non ha ancora ricominciato a correre. Figuriamoci a giocare. L’ultima previsione dice che passerà almeno un altro mese e mezzo, ma i medici vogliono usare la massima cautela.
Ci mancherebbe dopo tutto quello che è successo. L’operazione eseguita dal professor Cerulli, lo stesso a cui è stato affidato Burdisso, non è bastata. La «meniscectomia selettiva» è servita a rimuovere la lesione, mentre si è preferito evitare un contestuale intervento di «stabilizzazione» attraverso una plastica esterna di rinforzo previsto dal protocollo Tec. Dopo tre mesi Destro è tornato in campo, forzando i tempi, e ha giocato le ultime gare di campionato e Coppa Italia prima di partire per l’Europeo Under 21. Un errore fatale, visto che nel frattempo sono sorti problemi alla cartilagine e il ginocchio si è infiammato e gonfiato di continuo. A quel punto il padre e il procuratore hanno detto basta.
Destro si è fatto visitare dal professor Cugat a Barcellona che gli ordinato due mesi di riposo assoluto e prescritto lunghe sedute di fisioterapia. «Altrimenti smetti di giocare». L’attaccante si è curato (anche con i fattori di crescita) a Brescia, da un paio di settimane è tornato a Trigoria e si è diviso tra fisioterapia e palestra. Giovedì scorso l’ultimo consulto a Barcellona ha dato esito positivo, ieri Mattia ha iniziato a lavorare sulla sabbia. Destro è più sereno, ma potendo tornare indietro cambierebbe tipo di intervento. Ora spera che, andando avanti, non dovrà farlo comunque.
Il Tempo