Due liste di giocatori sotto gli occhi, la penna rossa in mano, il fumo delle sigarette sempre più denso. Non serve chissà quale immaginazione per descrivere la lunga riunione di ieri a Trigoria tra Sabatini, Garcia e Massara nel ruolo di traduttore di pensieri dall’italiano al francese. E viceversa.
Il nuovo tecnico è tornato nel centro sportivo dopo pranzo per studiare la nuova Roma, mentre nell’altra stanza del Bernardini, con Panns presente, si è riunito il cda in collegamento con gli States per approvare il budget della prossima stagione. Un passaggio tecnico necessario in vista dell’iscrizione al campionato e al tempo stesso una stima su quanto si potrà investire sul mercato. Inutile avventurarsi nei numeri, visto che il tesoretto per gli acquisti dipenderà dal monte ingaggi. Se, ad esempio, la Roma decidesse di vendere De Rossi, il risparmio da 10 milioni lordi dell’ingaggio aumenterebbe la cifra a disposizione di Sabatini.
Una cosa è certa: la società ha necessità di far cassa per realizzare un piano di mercato che prevede l’arrivo di un’altra decina di giocatori. Così Garcia, che ripartirà domani per le vacanze, e Sabatini sono partiti dall’analisi della lista dei giocatori da piazzare. Se De Rossi rimane un nodo che non si scioglierà prima del colloquio tra il centrocampista e l’allenatore, Pjanic e Marquinhos sono ritenuti incedibili a meno di offerte irrinunciabili. Invece la cessione di Osvaldo è stata avallata. Pochettino, che lo aveva all’Espanyol, sta provando a portare «Dani» al Southampton. Con la Roma c’è una bozza di accordo, ma convincere il centravanti è missione ardua: vorrebbe un club con altre ambizioni e, magari, una città più attraente dove vivere.
Sembra più semplice, invece, liberarsi di Borriello. Nell’ambito degli accordi sulle comproprietà, il Genoa ha promesso di prenderlo a titolo definitivo, a patto che la Roma gli regali il cartellino e lo accontenti con una buonuscita. Il centravanti campano ha altri due anni di contratto per un totale di 10,8 milioni lordi, il Genoa è pronta a spalmargli una parte dello stipendio su un triennale ma c’è bisogno di un sostanzioso contributo da Trigoria.
La Roma vorrebbe salutare con un anno d’anticipo anche Burdisso e Taddei. Il primo può tornare al Boca, il brasiliano cerca un club in Italia. Marquinho è tentato da un ritorno in patria, mentre il contratto di Perrotta scade tra quattro giorni: Baldini gli aveva promesso il rinnovo, ora la valutazione spetta a Sabatini e Garcia.
L’elenco degli «esuberi» è lungo e comprende i rientri dai prestiti. Curci e Brighi (entrambi in scadenza nel 2014) i più costosi ma anche i più facili da piazzare. Per José Angel, che ha fallito anche alla Real Sociedad, si cerca un’altra sistemazione in Spagna. Da piazzare anche giovani (ma neppure troppo) come D’Alessandro, Crescenzi, Malomo e Tallo riscattato alle buste. Antei dovrebbe restare al Sassuolo mentre lo Standard Liegi ha tempo fino al 30 per confermare il terzino Nego. Ci sono poi i «casi disperati» come Virga (incredibile ma vero: ha ancora un anno di contratto) e Guberti, squalificato per le scommesse e quindi «incedibile». Julio Sergio è tornato l’anno scorso dopo l’operazione e cerca pure lui una squadra.
Discorso a parte per i vari Nico Lopez, Caprari, Verre e Romagnoli, pedine di scambio utili per gli acquisti. Il primo si sta accordando con l’Udinese nell’ambito dell’affare-Benatia, gli altri potrebbero finire al Cagliari per Nainggolan. La trattativa con Cellino va avanti. Così come quella col Santos per Rafael: è ancora lui il portiere favorito per il dopo-Stekelenburg. Intanto il Chelsea ha dato l’ok definitivo al prestito di Wallace, manca solo quello di Garcia che chiede anche un terzino sinistro.
Nella lista dei desideri del tecnico spunta il nome di Gilbert Imbula, centrocampista congolese naturalizzato francese del Guingamp neopromosso in Ligue 1 che piace anche a Wenger. Rudi vuole poi un attaccante esterno: Payet gli andrebbe benissimo, ma Sabatini coltiva ancora la speranza di regalargli Jovetic.
Il Tempo – A.Austini