Corriere dello Sport (G. Marota) – La vita è fatta di opportunità, di treni che passano, di scelte giusti nei momenti migliori. Chissà quante volte, nella storia recente, è capitato che un atletica giochi una partita perché il suo “concorrente” è bloccato su un areo, di ritorno da un impegno con la propria Nazionale. Potrebbe succedere domenica prossima a Riccardo Calafiori, papabile titolare della fascia sinistra in Roma–Sassuolo a 143 giorni dall’ultima chance che gli concesse Fonseca (22 aprile, Roma-Atalanta 1-1).
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Matias Vina, il titolare della corsia, nella migliore delle ipotesi rientrerà ala base solamente sabato sera, a meno di 24 ore dalla terza giornata di Serie A. La Roma, già la scorsa settimana, si era detta preoccupata per i tesserati chiamati a giocare in giro per il mondo. Due i motivi, condivisi dalla Lega Serie A: il rischio di non essere a disposizione per il primo impegno dopo la sosta e il temuto obbligo di quarantena al rientro in Italia. Vina partirà da Montevideo dopo Uruguay–Ecuador che si gioca nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 settembre.
A prescindere se arriverà o meno l’ok della Asl all’isolamento casa-lavoro, il sudamericano avrebbe sulle spalle oltre 16 ore di volo, il jet lag e tre partite con la Celeste. Insomma, c’è una porta spalancata per il ragazzo cresciuto a Trigoria e scoperto da Bruno Conti.