Il segno di zorro: vincere giocando bene. Squadra altissima e corsa obbligatoria

Una notte d’autunno Fonseca divenne zorro. Prima della sfida col City promise a un giornalista ucraino che avrebbe indossato questa maschera in caso di vittoria: detto fatto. Un allenatore romantico e pragmatico. A zorro non piace solo vincere, vuole farlo dominando il gioco. Guardiola e Sarri i due maestri che, ironia del destino, ha battuto nello stesso girone di Champions League la scorsa stagione. Il modulo del portoghese è il 4-2-3-1. La filosofia è molto semplice: palla al portiere, terzini alti, gioco ai due mediani e trequartista dietro la linea avversaria pronto a innescare il centravanti. Lo Shakhtar è un modello esemplare di gioco e stile in questo senso, ha un identità che la Roma non ha ormai da anni. Ovviamente lo stile Fonseca ha dei rischi. In primis la squadra è dipendente dalla condizione atletica senza la quale è difficile fare risultato. E poi quel baricentro alto è molto pericoloso e scavalcabile facilmente con banali lanci lunghi, e la Roma ben ricorda il gol di Dzeko proprio la scorsa stagione con gli ucraini. In caso di arrivo nella Capitale insomma si dovrà trovare tempo per far compendere ai nuovi discepoli lo “stile zorro”. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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