Il rimpianto: c’era pure il sì di Zhang per Paulo in nerazzurro. Ma Inzaghi votò Correa

La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – Vedendo il gol di Dybala durante Inter-Roma non c’è un nerazzurro che non abbia pensato a quel che poteva essere e non è stato. L’Inter aveva fatto tutti i passi necessari per l’argentino, ma l’operazione non si è concretizzata perché per portare a termine un affare simile la convinzione deve essere totale da tutte le componenti e nell’Inter così non è stato o almeno non lo è stato a più riprese.

La prima a giugno quando si è aperta la possibilità di riportare a Milano Lukaku e lo staff tecnico ha messo l’arrivo del belga in prima fila rispetto a qualsiasi altra scelta. La seconda risale al 5 luglio quando, durante la conferenza stampa di presentazione della stagione, Marotta fa capire che su Dybala l’Inter c’è ancora. Pure il presidente Steven Zhang era favorevole, il suo via libera era condizionato all’addio di un attaccante in rosa e Correa era l’indiziato a partire.

A quel punto Inzaghi ha difeso con forza l’acquisto dell’ex Lazio e non ha mai spinto per Dybala. La società, quindi, si è fermata, non ha trovato una soluzione in uscita per Correa e ha mollato la presa su Dybala.

Bisogna anche raccontare che quando ormai la Joya aveva scelto la Roma, da Marotta partì un’ultima telefonata: più che un estremo tentativo, voleva essere la presa di coscienza definitiva sulla destinazione.

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