La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Il matrimonio fra José Mourinho e la Roma sembra davvero ai titoli di coda. Le quote, infatti, cominciano a essere basse, mentre nella pancia di Trigoria e dell’Eur – le sedi del club – nonostante la famiglia Friedkin predichi sempre riservatezza, si sentono rumori di sciabole. Tutto fatto, quindi? Non proprio. Ieri dalla Francia sono lievitate le notizie che vogliono lo Special One candidato alla panchina del Psg, forse come unica cura alla incapacità dello squadrone di vincere in Champions.
Si è parlato infatti di un incontro fra Luis Campos, plenipotenziario del mercato per il club, con gli emissari di Mendes, storico manager dell’allenatore, per creare una “connection” portoghese in grado di far sognare i tifosi. Impressioni? I giochi non sono ancora fatti.
Il fatto che il mercato della Roma sarà limitato dal fair play finanziario fino al 2027 non lascia molto margine a ipotesi di grandi investimento anche nella prossima stagione, l’ultima del contratto di José. Ma anche su questo il portoghese è stato esplicito: “Nel calcio i contratti valgono quello che valgono“.
Come dire, resto solo se cono convinto. In ogni caso, Mourinho ha un ingaggio non banale da 8 milioni a stagione e, al momento, nessuna offerta già pronta. Quindi la permanenza non è da escludere, anche se il club segue già degli allenatori che, pur con profili diversi, possano dare garanzie. I nomi? Antonio Conte, Roberto De Zerbi, Thiago Motta e Ruben Amorim, ma occhio ai colpi di scena. Ma una cosa è certa, l’eredità Mourinho, per tutti, sarebbe di difficile gestione.