Il Tempo (T. Carmellini) – Perché formalizzare l’addio a un allenatore a cinque partite dalla fine di una stagione che ormai non può dare più nulla e a tre giorni dalla sfida, seppur impossibile, contro il Manchester all’Olimpico? Tre ore dopo la risposta, o meglio la bomba. Perché sempre sul sito giallorosso i Friedkin annunciano l’ingaggio di Mourinho: pazzesco, al punto tale che per la prima mezz’ora buona si pensa a una “fake news”.
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E invece no, è tutto vero! È il primo colpo della nuova proprietà che, come detto più volte, finora aveva solo pagato il conto dei banchetti altrui. E lo aveva fatto in silenzio, così come il primo colpo in giallorosso della nuova era: in silenzio, profilo basso, scarno annuncio e pochi commenti. Questi non parlano, fanno i fatti in perfetto stile “low profile”: bel segnale per il futuro.
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E anche Mourinho lo hanno fatto alla loro maniera, senza anticipare nulla: poche chiacchiere e subito i contratti. Erano stati accusati di immobilismo, di essere “invisibili”,e invece stavano lavorando a fari spenti. Mentre tutta la stampa specializzata iniziava già a ipotizzare e fantasticare sulla nuova Roma di Sarri (e dal tecnico toscano non arrivavano conferme, ma nemmeno smentite: anzi...), loro erano già d’accordo e pronti alla firma con lo Special One: un colpo triennale che cambia drasticamente il panorama calcistico giallorosso del futuro.
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Perché prendere Mourinho non vuol dire necessariamente vincere (per quello serve anche molto altro), ma di sicuro significa mettere nel club tanta personalità. Uno che sa come tenere sulla corda una squadra, come stimolare i giocatori e dettare regole che sono solo ed esclusivamente “sue”. Insomma, almeno sulla carta visto quanto accaduto in campo nelle ultime stagioni, è in arrivo la personalità che mancava.