Corriere dello Sport (L. Scalia) – Prima il ritiro light, poi il Venezia. Ivan Juric finora ha scelto un sabato diverso: allenamento di pomeriggio e la decisione di pernottare a Trigoria. La squadra, infatti, stamattina si è svegliata nel quartier generale, nel quadrante sud di Roma. È tutto impostato stile caserma: colazione insieme, gli ultimi dettagli da limare e infine la partenza per l’Olimpico, dove nel primo pomeriggio si cercherà di centrare la seconda vittoria in campionato, dopo quella contro l’Udinese. Ma si tratta di un’eccezione. Perché l’allenatore ha fatto un patto con i giocatori accettando la richiesta di mettere in calendario le sedute principalmente di mattina, al netto di turni infrasettimanali o impegni fissati a orari diurni, vedi per esempio l’anticipo delle ore 12.30.

Insomma, il ritiro light non sparirà, serve per una questione pratica, per accorciare i tempi e non disperdere le energie, ma non sarà una consuetudine sotto la gestione di Juric. Insomma, dipenderà tutto dal calendario. Dopo lo sciopero del tifo andato in scena durante la sfida contro l’Udinese, con la Curva Sud rimasta vuota per mezz’ora, e i quindici minuti di assordante silenzio previste iniziative compatte di contestazione. Una tregua? Più o meno. Resta comunque una sorta di diffidenza da parte dei tifosi perché certe ferite hanno bisogno di tempo per rimarginarsi o quantomeno per lasciarle lì come delle cicatrici.

In attesa di toccare con mano l’atmosfera dell’Olimpico, è certo che Eusebio Di Francesco, l’attuale allenatore del Venezia, sarà applaudito dai tifosi romanisti. Lui ha lasciato il segno da queste parti, prima da giocatore e poi da tecnico, tra l’altro l’ultimo a guidare la Roma nelle notti di Champions League. C’era lui in panchina quando il Barcellona di Messi fu eliminato ai quarti di finale in rimonta, con quel 3-0 indimenticabile. Di Francesco, quindi, sarà accolto come uno di casa.