Il pagellone: Villar, adios. Darboe in svezzamento, Bove speranza

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Continua l’analisi del 2021 della Roma. Riepilogato il girone d’andata dei titolari, è ora il turno delle seconde linee. Anche terze. Parliamo di Gonzalo Villar, Ebrima Darboe e Amadou Diawara.

SUPERNOVA – Riprendiamo in mano il discorso fatto con Calafiori. Quasi titolare la scorsa stagione, in fondo alle gerarchie in questa attuale. Forse è il destino dei vecchi – inteso come periodo di permanenza a Trigoria – giovani giallorossi. Di sicuro lo è per Villar – che nella categoria ci rientra per un soffio – e Darboe. Gonfio d’entusiasmo per i buoni mesi più che per la buona stagione con Fonseca, lo spagnolo è caduto in fondo ai pensieri  di Mourinho. Zero presenze in campionato, è andata meglio in Conference League: cinque gare su sei disputate, quattro da titolare. Fino a Bodo, poi il ritorno – da subentrato alla ripresa – contro gli stessi norvegesi, una mezz’oretta a Sofia nella partita chiusura dopo aver saltato lo Zorya per la positività al Covid.

Un minutaggio in cui le cose eccezionali non ci sono state per nulla. Sicuramente inatteso, da Gonzalo in primis. Che non ha perso occasione di mostrare il malcontento, manifestato pubblicando una storia su Instagram con la clessidra. Comprensibile la frustrazione, ma il silenzio quasi mai guasta.

Ora l’iberico guarda al futuro, che potrebbe essere in Patria: il Valencia è interessato, non a tal punto però da far arrivare sulla scrivania di Pinto un’offerta vera. Ci sono estimatori anche in Italia: l’Inter ci pensa per il ruolo di vice Brozovic. La certezza, alla fine, è una sola: il futuro non sembra dire Roma. Voto: 4,5.

SENZA FRETTA – Non è andata di certo meglio a Darboe. Ora impegnato con la Nazionale, anche le premesse iniziali per il gambiano sembravano diverse. Ugualmente invisibile agli occhi di Mourinho – che lo ritiene non pronto – comunemente a Villar è stato utilizzato prevalentemente in Conference League.

Esordisce contro lo Zorya, strappando applausi per una partita fatta di pulizia e di assist, come quello per il vantaggio di El Shaarawy. Strappa sonori fischi e critiche nella gara successiva, a Bodo. In Norvegia si perde, facilitando le prime due reti. Toppa anche il ritorno: tanti errori di palleggio, appare nuovamente sul vantaggio degli ospiti. Non va meglio nell’ultima gara in Bulgaria contro il CSKA Sofia: entrato a sei minuti dal triplice fischio, regala il 3-2 perdendo una palla semplice sulla linea laterale.

Differenza con lo spagnolo: riesce a vedere il campo in campionato. Larga sufficienza contro l’Empoli, successivamente nessuna chance di replicarsi. Mourinho dice di lui che è inesperto, a gennaio potrebbe quindi partire per farsi le ossa. La meta sembra essere la Toscana, sotto la torre di Pisa. Attenzione però al ritorno delle voci da Bruxelles. L’Anderlecht è sempre interessato. Il talento c’è, va aspettato e lavorato. Voto: 5.

DI SCORTA – Chi invece non sarà più aspettato, è un altro centrocampista africano. Amadou Diawara è tra i principali giocatori che attendono l’apertura del gate delle uscite. Già in estate vicino al trasferimento, l’ex Napoli ha declinato qualsivoglia offerta. La più insistente era quella del Wolverhampton, che lo aveva richiesto nell’ambito dell’operazione Rui Patricio (7), prontamente rispedita al mittente. Diawara è così rimasto a Trigoria. Mourinho lo ha impiegato però con il contagocce.

In campionato entra a Salerno nei minuti finali, poi tanta panchina. Ed in tre occasioni non è neanche arrivata la convocazione. “Merito” del disastro di Bodo, dove confeziona l’assist per Perez (1-2), salvo poi concedere in maniera imbarazzante il tris ai norvegesi. Sarà questa l’ultima partita in Conference League, competizione in cui aveva collezionato presenze anche al debutto casalingo con il CSKA Sofia – da titolare – e con lo Zorya, nei venti minuti finali.

Per rivedere il campo ha dovuto aspettare poco più di un mese, il tempo di essere nell’undici contro il Torino e lasciare una performance dignitosa. Un tempo – il primo – contro l’ex Bologna, poi l’ultima apparizione nei 25’ finali nella vittoria contro lo Spezia. Impiegato prevalentemente per necessità, non ha mai veramente risposto presente. C’è o non c’è, cambia poco. Voto: 5.

GIOVENTÙ – Fa parte anche lui dei “one more kid”. Dopo aver esordito la scorsa stagione in campionato (sostituì Darboe nel 5-0 contro il Crotone), Edoardo Bove è riuscito a strappare qualche minuto anche in campionato. In totale sono 35, di cui la maggior parte (29) contro l’Inter.

Messo in campo a risultato già compromesso, l’emozione gli gioca un brutto scherzo quando commette errori di valutazioni, non presi benissimo da Mou. Fa scordare tutto con grande abnegazione, quanto di più piace allo Special One.

Lo conferma cinque giorni, dandogli la maglia da titolare a Sofia. Contro il CSKA, nell’ultimo turno del girone di Conference League, Bove è tra i migliori in campo. Nel primo tempo è il più vivo della Roma, tanto che il secondo gol arriva da una sua giocata sulla destra. Sarà poi uno dei migliori in campo. Talento e disciplina, tattica ed umana: sarà un elemento prezioso. Lo conferma il rinnovo fino a giugno 2025. Voto: 6.

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