Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Serviva un mental coach come Ranieri per dare una svolta al momento negativo di Pellegrini. Un mental coach per lui, ma anche per l’ambiente che dalla conferenza stampa pre Atalanta sta vedendo Lorenzo con uno sguardo diverso. Le parole del tecnico hanno pesato tanto nelle considerazioni dei tifosi nei confronti del loro capitano. Niente più rabbia e frustrazione per le sue prestazioni ma sostegno e incoraggiamento in un momento complicato della sua carriera. Ma soprattutto della sua vita. Il peso delle responsabilità lo ha schiacciato in questi ultimi mesi tanto difficili per la Roma.
Ranieri lo ha capito, dall’alto della sua esperienza, e ha deciso di fermarlo. Fuori dai radar per quasi un mese in cui ha giocato soltanto 45 minuti contro il Napoli, lontano dai riflettori dopo quelle parole pronunciate a Boras in cui aveva messo in discussione il suo futuro per il bene della Roma.
E adesso chi vede Pellegrini tutti i giorni lo descrive in crescita. Più sorridente, più rilassato, più leggero. Almeno per quanto concerne gli argomenti sportivi all’interno del Fulvio Bernardini, perché il suo pensiero in questi ultimi giorni è andato tutto a Edo Bove che ha sentito privatamente per fargli sentire la vicinanza di tutta la Roma. Nessun post social, nessun messaggio pubblico: Lorenzo in questo momento vuole stare lontano dai riflettori.
Pellegrini tornerà in campo non sentirà più fischi, ma applausi di incoraggiamento. Sabato? Possibile, da titolare o a partita in corso. Fatto sta che Lorenzo adesso ha voglia di tornare in campo, proseguendo gradualmente il cammino verso la felicità ma anche testando i suoi miglioramenti in partita. Anche perché poi basta un clic, basta un episodio per ritrovare fiducia e ottimismo. Tra oggi e domani il tecnico e il capitano decideranno se la sfida contro il Lecce potrà essere quella del suo nuovo esordio, della sua rinascita.