Adesso diranno che Francesco se ne andava in vacanza nei momenti delicati per la società, che spesso era distratto dalle pubblicità, dalle serate mondane e dalle attività sul campo nella sfida tra ex, dove ancora mette in mostra il suo talento. Nel suo nuovo contratto da direttore tecnico che gli è stato proposto solo dopo che tutte le scelte erano state fatte non erano state inserite clausole. La rottura di Totti con la Roma parte da lontano, da quando Francesco, appena smesso di giocare, all’inizio di luglio 2017 andò a Londra accompagnato da Ilary ad incontrare prima Baldini e poi Pallotta con Baldini. La società aveva deciso di spalmare il contratto da dirigente che gli avevano fatto firmare i Sensi nel 2010, con efficacia immediata alla conclusione della sua carriera da calciatore. Subito dopo quegli incontri i rapporti con Baldini tornarono normali. Quando Di Francesco è stato esonerato Massara ha parlato con Capello offrendogli il ruolo di dt: l’operazione era ispirata da Baldini e Capello rifiutò. Poi Totti chiamò e convinse Ranieri per un contratto di tre mesi. Intanto la Roma contattò Conte e il primo ad andare in avanscoperta è stato Totti. I due hanno parlato di tutto. Avrebbero condotto la squadra in tre: Totti, Conte e il direttore sportivo. L’ex ct non avrebbe voluto nessun altro. All’incontro successivo è andato Fienga, in un blitz segreto nella sede di una banca di Siena. Quando Conte ha chiesto se gli avrebbero garantito la squadra per vincere lo scudetto la risposta è stata imbarazzata e l’allenatore ha sciolto i dubbi andando da Marotta. Lo riporta il Corriere dello Sport.