La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Una lectio magistralis, di romanismo e romanità. Una conferenza di oltre 40 minuti, che può diventare anche il manifesto della nuova Roma. Perché in questa sua terza avventura sulla panchina giallorossa Claudio Ranieri ha fissato i punti cardine del presente e – forse – anche del futuro del club. A lui il compito di tirarlo fuori dalle sabbie mobili, per poi lanciarlo in paradiso. È evidente come uno degli argomenti di maggior interesse fosse quanto emerso nel colloquio con Dan Friedkin, il presidente che ha collezionato così tanti errori da impallidire. “lo parlo sempre in faccia e gliel’ho detto che ha sbagliato – dice Ranieri – Lui mi ha lasciato a bocca aperta per il bene che vuole al club e alla città. Mi ha detto che non può girare il mondo e vedere Roma, che è il centro del mondo, con una squadra che non funziona. Ha speso tanto, ma senza riuscire a fare ciò che voleva. Ora tocca a me, i tifosi sanno che farò di tutto”.

Come gli ha chiesto la proprietà. “In Italia c’è bisogno che il presidente sia presente e si faccia sentire. Gli ho detto anche questo, mi ha risposto di aspettare il momento giusto. E che ha chiamato me perché vuole portare la Roma ad alti livelli”.
Ed infatti Ranieri da luglio sarà anche dirigente senior, il consulente dei Friedkin. “Sarò l’uomo che gli sarà vicino, per fare tutto quel che c’è da fare. Dan aveva bisogno di una persona di calcio, conosciuta, per aiutarlo a riportare in alto la Roma”.
Ed è anche per questo che non si sono posti limiti.
“L’obiettivo è il massimo: sono una persona positiva, non mi precludo nulla”.
Ed allora adesso lavorerà da allenatore, ma inizierà a pensare anche già da dirigente. Con un occhio al passato e al cuore, che poi vuol dire Totti e De Rossi. “Non sono chiuso a nulla, ma ora dobbiamo prima riportare in alto la squadra. Poi parleremo con Francesco, vediamo se potrà darci una mano. De Rossi? L’ho sentito e lo farò anche nei prossimi giorni, è stato un mio giocatore ed è una grande persona. Per ora non ho pensato a lui come allenatore: mi è stata data la direzione della squadra e penso a questo. Non mi sento o di illudere nessuno, poi vedremо”.

Già, la squadra, su cui Ranieri ha iniziato a lavorare ieri. “Non so come giocheremo, ma i ragazzi devono sputare sangue in campo, non devono mollare di un centimetro. Bisognerà dare il 120%. I giovani vanno inseriti in una squadra compatta che non c’era. Gli altri correvano, ma spesso a vuoto. Ed ai tifosi chiedo di starci vicino, di non fischiare. Casomai fatelo con me alla fine. Angelino? Mai più da centrale e Hummels perché non giocava mai?”. Infine Dybala, per qualcuno l’uomo della discordia. “A Friedkin l’ho detto subito: io farò come mi pare, non mi interessano le clausole. Lui è di un’altra categoria, ci parlerò. Ho dubbi ce la possa fare, ma se sta bene non lo leverò mai, giocherà tutte le partite”. Anche perché bisogna vincere parecchio, per risalire la china.

Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]