Il Messaggero (S. Carina) – Roma che resta è la stessa dello scorso anno, con Paredes in più ma con Dybala, Matic, Ibañez e Abraham in meno. E i nuovi? A guardare. Per motivi diversi ma la sostanza non cambia: non ci sono. Chi legge questo prologo come una difesa preventiva di Mourinho, sbaglia di grosso. È semplicemente un tentativo di capire perché la Roma, al netto del gioco che ristagna, della squadra che in campo cammina e della desolante prova di venerdì sera, ha un punto in tre gare.
Sanches si è fermato al secondo allenamento svolto a Trigoria dopo i 20 minuti del debutto. Out con Verona e Milan. Aouar si è fatto male contro i rossoneri. Fortuna vuole che ora ci sia la sosta ma rischia di non esserci nemmeno al rientro contro l’Empoli. Azmoun è arrivato già infortunato. Lukaku non ha fatto in tempo a finire lo shooting fotografico ai Fori Imperiali, che Mou lo ha catapultato in campo negli ultimi minuti.
Ora che potrebbe lavorarci, lo perde per gli impegni del Belgio e lo riavrà a tre giorni dalla gara contro l’Empoli. Detto questo, la Champions rimane l’obiettivo stagionale. Ma non accorgersi che Mou parte con l’handicap, in campo e in classifica, è miope. Anzi, volutamente miope.