Corriere dello Sport (L. Scalia) – La luce in fondo al tunnel è arrivata in un venerdì qualsiasi a Trigoria. Piena pausa delle nazionali, formazioni mescolate con i ragazzini della Primavera per una partitella in famiglia: Karsdorp fa un lancio dalla trequarti per Azmoun che controlla di petto e beffa con un pallonetto imparabile Boer, il terzo portiere.
Applausi, cuoricini e commenti a raffica perché il video dell’azione viene sparato sui social ufficiali dalla Roma. Già, non ci sono più dubbi: l’iraniano ha smaltito l’infortunio al polpaccio sinistro con il quale lotta da fine luglio. Uno stop che gli ha impedito di allenarsi con continuità, ma non di cambiare squadra perché la Roma ha fatto una grande scommessa portando in giallorosso Azmoun, una stella del calcio mondiale che si è spenta nelle ultime stagioni al Bayer Leverkusen.
In Germania ha dovuto fare i conti con continui problemi fisici e con uno scarso feeling sotto porta. Cose a cui non era abituato. Negli anni allo Zenit San Pietroburgo, infatti, era titolare fisso. Non solo. Quasi sempre era decisivo. Basta vedere il ruolino di marcia: 104 presenze, 62 centri e 23 assist.
Azmoun non è stato inserito nella lista Uefa come Kristensen. Le ragioni della doppia esclusione non sono di natura tecnica ma vanno ricercate nei paletti imposti dalla Uefa in ottica fair play finanziario. L’attaccante, quindi, non scenderà in campo di giovedì e si potrà concentrare solo sul campionato e sulla Coppa Italia, quando la Roma entrerà in gioco nel tabellone. Da un lato un bene perché avrà meno impegni ravvicinati e potrà concentrarsi su se stesso, sui tempi di recupero e sulla gestione fisica. Azmoun ha scelto la Roma per ripartire da zero. La Roma, dall’altra parte, l’ha messo sotto contratto perché crede nel suo riscatto.