La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Un pizzico di emozione addosso ce l’avrà, mista però anche ad un bel po’ di voglia di rivincita. Del resto, quella contro l’Inter per Romelu Lukaku non potrà mai essere una partita come le altre, non fosse altro per il suo passato e anche per tutto quello che è successo nella sfida di andata, a San Siro, con la contestazione dei tifosi nerazzurri e quei fischietti (nonostante il divieto) che lo hanno accompagnato quasi ad ogni tocco del pallone. E allora Big Rom oggi cercherà di prendersi una dolce rivincita, anche perché – probabilmente – di altre occasioni per farlo non ce ne saranno molte. O, comunque, non saranno così scontate e facili da agguantare.
La situazione di Lukaku per il futuro è risaputa, chi vuole averlo con sé la prossima estate dovrà sborsare ben 37 milioni di sterline (al cambio 43 milioni di euro). È questo l’accordo che il centravanti belga ha chiuso con il club proprietario del suo cartellino, il Chelsea, alla fine dello scorso mese di agosto, quando per mandarlo via in prestito per il secondo anno consecutivo i Blues hanno preteso la “garanzia” che fosse l’ultima volta. Comprare Lukaku, però, è un’operazione ovviamente molto più cara, che gira quasi intorno agli 80 milioni di euro. Considerando che il 13 maggio Big Rom compirà 31 anni e che potenzialmente chi lo prende dovrà garantirgli almeno un triennale a 7-8 milioni di euro a stagione, i conti sono presto fatti, visto che dal prossimo contratto non ci sarà più la possibilità di potersi avvalere dei benefici del Decreto crescita.
E allora per Lukaku quella di oggi potrebbe anche essere l’ultima sfida all’Inter o giù di lì. Ieri De Rossi si è detto sicuro sul fatto che Romelu possa essere uno dei protagonisti della sfida di stasera: “A me basterebbe che facesse la stessa partita che ha fatto con il Cagliari, dove ha giocato per la squadra, ha fatto partire le azioni più importanti e ha tirato in porta 6-7, volte. E se lui tira così tanto nel corso di una partita farà anche tantissimi gol”. A Roma è fermo a 2 su 9 (a Fiorentina e Napoli), è arrivata l’ora di fare il tris. Poi per tutto il resto si vedrà a giugno. O giù di lì.