Il Feyenoord del popolo: zero stelle e tanto pressing

Il Messaggero (S. Boldrini) – La squadra del popolo ha una sala di trofei principesca. Il Feyenoord di Rotterdam è infatti secondo in Olanda per tornei internazionali: 1 Coppa dei Campioni nel 1970, primo club dei Paesi Bassi a trionfare in Europa -, 2 Coppe Uefa (1974 e 2002), 1 Coppa Intercontinentale (1970).

Il Feyenoord attuale non ha la dimensione raggiunta negli anni Settanta, ma grazie a un buon vivaio sta cercando di mettersi alle spalle una lunga crisi economica. Terzo in campionato, dietro alle solite rivali Ajax PSV, il club di Rotterdam ha trovato in Arne Slot, 44 anni, l’allenatore che potrebbe avviare un ciclo importante. L’ex squadra di Karsdorp pratica un calcio aggressivo, fondato su pressing, ripartenze per linee verticali e grande corsa.

La difesa è il punto debole, ma nella semifinale di ritorno, a Marsiglia, ha tenuto botta: lo 0-0 ha premiato la resistenza della retroguardia dopo il 3-2 dell’andata. Uno dei collaboratori di Slot, al quale a febbraio è stato prolungato il contratto fino al 2024, è un famoso ex del calcio olandese: Robin Van Persie.

Tra i punti di punti di forza c’è un giocatore che José Mourinho conosce molto bene, visto che ha provato a portarlo a Roma nelle ultime due sessioni di mercato, senza successo: il difensore argentino Marcos Senesi, 24 anni. Poi l’attaccante belga-nigeriano Cyriel Dessers (in prestito dal Genk, 10 reti in Conference), il regista turco Orkun Kokçu e il bomber Guus Til (21 gol). Il portiere è Justin Bijlov, lanciato in nazionale da Van Gaal.

Il club del popolo, come è ribattezzato per le origini operaie e il percorso in 114 anni di storia, non prevede nella sua numerazione il 12, in omaggio al vero dodicesimo in campo: il tifoso. I fan del Feyenoord sono conosciuti come la Legione e seguono la squadra in massa in trasferta, qualche volte segnalandosi per brutti episodi di cronaca nera: nel 2015, in occasione della partita di Europa League a Roma, sfregiarono la Barcaccia di Piazza di Spagna, creando un incidente diplomatico.

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