Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Si sono incontrati la prima volta a Palermo, quando Juric studiava Gasperini da vice allenatore e un giovane Dybala invece cominciava la sua lunga e splendente carriera in Italia. Si sono ritrovati 12 anni dopo, di nuovo in campo insieme: ora Paulo è un campione del Mondo e il punto di riferimento della Roma, il tecnico invece è pronto a tuffarsi nella grande occasione della sua carriera. Entrambi chiaramente con un unico obiettivo: risollevare la squadra dopo il terremoto dell’ultima settimana e portarla di nuovo in Champions. Sarà un lavoro lungo, faticoso, a tratti estenuante, per questo motivo Juric Dybala hanno immediatamente stretto un’alleanza che possa restituire serenità all’ambiente attraverso naturalmente i risultati.

Il tecnico ha bisogno di “Paulino”, come lo chiama in campo, il trentenne ha bisogno di giocare per ritornare a essere decisivo e dare la scossa alla squadra. E poi segnare. L’ultimo gol lo ha realizzato il 28 aprile scorso, nella sfida contro il Napoli terminata poi in parità. Sono passati 147 giorni da quella partita: lunghi, intensi, tra gioie (il matrimonio) e delusioni (la mancata convocazione per la Coppa America), tra tentennamenti (l’offerta araba) e certezze (l’amore per questi tifosi). Fino poi alla tristezza per l’addio di De Rossi e al nuovo incontro con Juric. Non male come girandola di emozioni. Ora però è tempo di tornare a vivere quella felicità che solo un gol all’Olimpico può trasmettere, seppur nel mezzo di una contestazione.

Del resto, è anche arrivato il momento del primo gol. L’ultima volta che l’argentino è rimasto a secco nelle prime quattro giornate è stato nella stagione 2019-2020, con la maglia della Juve. La prima rete arrivò addirittura alla settima partita, per poi concludere la stagione con 17 gol e 14 assist. Mica male. Adesso Juric vuole aiutarlo a sbloccarsi avvicinandolo un po’ di più alla porta: tornerà sulla fascia destra col compito di accentrarsi e scaricare il suo sinistro verso la porta.

Marassi ha giocato molto basso per costruire la manovra, oggi invece dovrà concluderla accompagnando i movimenti di Dovbyk. Salvo poi lavorare sodo anche in fase di copertura: “Paulo è intelligente, fa anche un grandissimo lavoro difensivo: è posizionato sempre bene – ha sottolineato ieri Juric -. Sappiamo tutti le sue qualità. In questi giorni ho visto che fa tutte e due le fasi benissimo, ma è chiaro che non deve fare le corse da cento metri. Però, il lavoro difensivo lo fa con molta attenzione. Non vedo alcun problema da quella parte del gioco. E in attacco, se sta bene, come in questi giorni, vedi un giocatore di grandissima qualità”.