Il Faraone torna a far sognare Roma

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – I fatti: sei vittorie consecutive e l’infortunio a Nainggolan, che lo staff medico spera non sia preoccupante. Le speranze: essere ancora terzi lunedì sera, dopo Fiorentina-Napoli, e continuare a cavalcare l’onda come un surfista provetto. Lo scenario: il presidente James Pallotta è in arrivo, nel momento di massimo entusiasmo cittadino da molti mesi a questa parte, e dovrà essere bravo a gestire alcune situazioni spinose, per prima quella di Francesco Totti (anche ieri in panchina 90’).

La Roma continua la sua corsa e Luciano Spalletti vince per la prima volta da giallorosso a Empoli, la città dove è stato calciatore e allenatore. È il risultato giusto, perché la differenza in campo è troppa e non basta l’organizzazione di Giampaolo per fare partita pari, anche se per lunghi tratti della ripresa l’Empoli ha tenuto completamente in mano il gioco. L’influenza ha dato qualche problema alla Roma (colpiti Manolas, Dzeko e Florenzi), ma sull’Empoli si sono scatenate due epidemie: le squalifiche di Saponara e Tonelli, che hanno fiaccato attacco e difesa, e la prestazione harakiri di Skorupski, colpevole in tutti e tre i gol subiti, soprattutto il secondo e il terzo. L’emozione deve aver giocato un brutto scherzo al portiere polacco, di proprietà della Roma ma in prestito biennale in Toscana.

La Roma ha scelto il «rombo» a centrocampo e, giocando senza una vera punta, ha giocato un primo tempo di qualità. L’hanno aiutata i colpi dei singoli (euro-gol di El Shaarawy, nono gol in campionato di un Pjanic sempre decisivo) ma anche e soprattutto la disposizione ad aiutarsi in campo. Nella ripresa, soprattutto dalla parte di Maicon, l’Empoli ha invece sfondato spesso. Proprio nel momento migliore dei toscani è arrivato il 3-1 che ha chiuso la gara. Un segno chiaro di dove sta tirando il vento: gonfia la vela della Roma e butta l’acqua in faccia all’Empoli che, nelle ultime dieci partite, ha vinto soltanto una volta (perse 5 e pareggiate 4).

Spalletti ora ha un compito: tenere alto l’entusiasmo e, nello stesso tempo, non esagerare con il trionfalismo. Lo ha spiegato così: «Abbiamo fatto una prestazione importante contro una squadra fortissima e che ha grandissima qualità. Siamo stati bravi ad applicarci, abbiamo fatto anche la ‘piccola’ perché l’Empoli altrimenti ti stritola. Totti ancora in panchina? Avrei voluto metterlo per tenere palla, ma la squadra stava faticando a salire e ho fatto altre scelte. Sono il primo ad essere dispiaciuto di questa situazione. I tanti tifosi venuti a sostenerci? Questo è un altro grande risultato, vedere tutta la curva piena è una cosa che aumenta le nostre potenzialità: con loro, noi siamo più forti».

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