La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Mancano le firme, dunque, ma l’accordo già c’è, per almeno un paio di anni. La Roma tornerà a Pinzolo, dove l’entusiasmo dei bambini e delle famiglie ha generato un volano di positività che ha avvolto la squadra per tutta la settimana. Basti pensare a quanto successo ogni giorno al Fan Village giallorosso, con i giocatori sommersi dall’affetto dei bambini, lunghe sessioni di foto e famiglie intere pronte a divertirsi con tutto quello che profumava di giallorosso. Sono 5 anni che il Fan Village della Roma funziona alla grande, prendendosi quasi di diritto un simbolico scudetto per numero di visitatori, tornei e intrattenimento.
A Pinzolo erano abituati a giganti come la Juventus e l’Inter, ma la Roma sembra aver viaggiato sugli stessi livelli. Il Fan Village, del resto, è stato il centro nevralgico
di un nuovo modo di interpretare il ritiro di una squadra di Serie A, creando un contenitore che per 12 ore al giorno ha comunicato momenti di coinvolgimento per il popolo giallorosso.
FAN VILLAGE – In tutto questo, ovviamente, la differenza l’hanno fatta l’entusiasmo ed i sorrisi dei bambini, letteralmente estasiati ad ogni incontro con i beniamini di turno: è toccato a Mapou, a Castan, a Iturbe e Strootman, a Florenzi e Totti, ma anche a De Sanctis, Paredes, Sanabria, Iago Falque e Uçan. E ogni volta è stato un bagno di gioia, Con il village che oltre che il regno dei bambini, è stato anche il teatro di sfide tra dirigenti e tifosi. Si ripartirà da qui, dai sorrisi dei bimbi.