La Gazzetta dello Sport (A. Catapano) – In poche ore, due colpi ben assestati ai violenti e agli incivili da stadio che proliferano nella capitale. Il primo: il lavoro certosino della Digos ha prodotto una lista di 40 ultrà romanisti, molti dei quali vicini alla formazione di estrema destra Casa Pound, cui destinare il Daspo per aver partecipato, a vario titolo, alle contestazioni a squadra e dirigenti nel momento più critico della stagione (un episodio su tutti: gli sputi e gli insulti ai giocatori in processione sotto la curva dopo il k.o. con la Fiorentina). In sostanza, sono 40 fucking idiots (per definizione pallottiana).
SI TAGLIA Il secondo colpo lo ha assestato ieri mattina il Prefetto di Roma Franco Gabrielli, da pochi mesi nel posto che fu di Giuseppe Pecoraro, nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza: l’utilizzo dello stadio Olimpico a partire dalla prossima stagione sarà vincolato all’innalzamento delle barriere che dividono le curve dai distinti (per evitare il disdicevole ma puntualissimo scavalcamento di centinaia di persone) e alla riduzione della capienza delle curve stesse, che andranno divise in due settori separati da un’ulteriore barriera, e ognuno con il proprio ingresso. È il primo passo concreto verso la segmentazione degli stadi, soprattutto dei settori più caldi, auspicata dal Viminale. Si parte da Roma, il resto d’Italia seguirà. Intanto, Gabrielli non ha voluto sentire ragioni. «È emersa la necessità di adottare misure per evitare il ripetersi di comportamenti — ha dichiarato il Prefetto —, capaci non solo di mettere a repentaglio il regolare svolgimento delle partite, ma anche l’incolumità degli spettatori». Coni, Roma e Lazio, presenti alla riunione (c’era anche Lotito), hanno preso atto delle disposizioni del Prefetto.
Da oggi dovranno lavorare con le autorità per capire come intervenire e quanta capienza «tagliare». Tra una settimana circa il Comitato si riaggiornerà per prendere le prime decisioni operative. La Roma ha un problema in più: ripensare una campagna abbonamenti già in stato avanzato, almeno per i settori più popolari. La Lazio, invece, deve ancora presentare la propria, e tra l’altro ha già incassato la nuova presa di posizione dei tifosi della curva Nord, che anche quest’estate aspetteranno «fatti concreti prima di sottoscrivere l’abbonamento».