La Gazzetta dello Sport (F. Licari) – Il Milan è superiore e non cade nell’errore dell’Atalanta che aveva concesso a Mou il centro ideale del ring. Qui succede il contrario e vince Pioli. Meglio: succede di tutto, tra rigori discussi al Var, due espulsioni giallorosse e tre legni del Milan, senza che la gestione di Chiffi dia una mano. Quello che sorprende è come la Roma resti lo stesso in partita fino a una decina di minuti dalla fine, quando Leao vola verso il gol. La sconfitta fa male e avrà conseguenze contro la Juve: Karsdorp e Mancini, espulsi, resteranno a casa. E la zona Champions rischia di allontanarsi.
La partita la fa il Milan. La Roma invece si specchia nelle sue difficoltà: dietro balla, in mezzo non propone incursioni, sulle fasce Karsdorp si ferma presto e Vina non trova posizione. E davanti Zaniolo non riesce mai veramente a liberarsi. Però un bel tiro di Pellegrini da lontano trova la deviazione alla Paolo Rossi di Abraham e il 2-1 di fine primo tempo promette scenari interessanti.
Il Milan sembra fermarsi alla traversa di Diaz nella ripresa e allora Pioli corre ai ripari, dopo 20’, ristrutturando il 4-2-3-1 con Bakayoko per Krunic e Leao per Saelemakers. Risponde Mourinho con un 3-4-3, con Cristante, El Shaarawy e Felix per Miki, Pellegrini e Vina, ma Karsdorp gli rovina tutto prendendo il secondo giallo e lasciando la Roma in dieci.
Karsdorp è colpevole, vostro onore, ma l’atmosfera surriscaldata di San Siro è anche conseguenza di Chiffi che non sbaglia decisioni chiave ma gestisce male e parla troppo, facendo arrabbiare le due squadre. Un cartellino in più e una predica in meno non avrebbero fatto male.
Comunque in inferiorità la Roma non ha più chance e l’entrata di Ibra regala emozioni: l’apertura per la fuga in gol di Leao e il rigore del 4-1 sbagliato, con Mancini espulso per secondo giallo. Ritrovato Leao, le soluzioni di Pioli in avanti cominciano a diventare tante ed è facile che a Venezia il portoghese possa dispiegare la sua corsa dal 1’. Meno felice la Roma che perde due pedine contro la Juve, ma i bianconeri visti con i resti del Napoli sono molto meno squadra del Milan, caro Mou.