La Gazzetta dello Sport (A. Cordolcini) – Il Belgio si impone a Vienna con grande sofferenza, rischiando nel finale di vedersi rimontate tre reti di vantaggio da un’Austria rimessa improvvisamente in partita dall’espulsione di Onana. Alla fine però la spuntano i belgi grazie al gol numero 78 in nazionale di Lukaku, che permette alla squadra di Domenico Tedesco di staccare il biglietto per Euro 2024.
Entrambe le squadre devono fare i conti con assenze pesanti. Rangnick non può contare sugli infortunati Alaba del Real e Arnautovic del Bologna, mentre i big a disposizione del c.t. Tedesco che mancano all’appello sono i lungodegenti De Bruyne e Courtois. Parte con più verve l’Austria ma segna il Belgio. Il gol del vantaggio è un lampo dal nulla che dimostra come la squadra di Tedesco, in fase di transizione dopo il tramonto della Generazione d’Oro, disponga di sufficiente qualità per restare una squadra di alto livello. Tutto nasce da uno spunto sulla destra di Dodi Lukebakio del Siviglia, che in velocità palla al piede supera Lienhart e finalizza con un tiro nell’angolo più lontano. L’Austria reagisce, mettendo sotto pressione la difesa belga, ma Sels si dimostra attento e reattivo. A ritmi alti comunque i belgi confermano le loro difficoltà.
Nella ripresa Lukaku colpisce la traversa e sulla ribattuta segna ancora Lukebakio, alle premi reti con i Diavoli Rossi. L’appuntamento per il gol del romanista è però rimandato di soli tre minuti, quando il romanista sfrutta al meglio un assist di Doku del City fulminando Schlager. Una leggerezza di Bakayoko consente a Laimer di accorciare con un tiro dai 20 metri, ma a 12 minuti dalla fine è Onana a combinarla grossa, facendosi espellere per doppia ammonizione. Un fallo di mano in area di Theate consegna a Sabitzer il rigore del 2-3. Poi assedio finale, con il Belgio in trincea imbottito di difensori e mediani. Ma l’Austria non passa, interrompendo il proprio filotto di 8 risultati utili consecutivi.