Ibañez, un sabato per ricominciare

Corriere dello Sport (R.Maida) – Se è vero che a Roma il derby non dura per sempre è anche vero che non tutte le partite sono toste come un derby. Se eliminassimo dal pedigree di Roger Ibañez le esibizioni con la Lazio scopriremmo anzi un difensore molto efficace, aggressivo, poco incline alle distrazioni. Peccato che negli occhi dei tifosi ancora resti il ricordo dell’ultima malefatta, l’espulsione per doppio giallo che ha soffocato le ambizioni della Roma tre settimane fa. Ibañez, dopo, è partito per il ritiro della nazionale brasiliana, ha giocato titolare per la prima volta nella difesa verdeoro contro il Marocco, ma con Mourinho non ha potuto ancora riscattarsi a causa della squalifica.

Torino, con ogni probabilità, riavrà il suo posto sul centrosinistra della difesa. Non sarà un sabato semplice, questo no. Ma il peso del ricordo, degli errori reiterati nei derby, non lo condizionerà affatto. Da questo punto di vista Ibañez ha raggiunto un livello di maturità esemplare.

Sa guardare oltre, con la consapevolezza di chi sfrutta sempre il futuro come un’opportunità di crescita. Non sarebbe arrivato a conquistare l’attenzione del ct brasiliano, Tite, che gli ha affidato il quartetto difensivo in coppia con Eder Militao nell’amichevole giocata a Tangeri il 25 marzo. Non è andata bene, il Marocco ha vinto 2-1 grazie a un gol del doriano Sabiri a 11 minuti dalla fine, ma Ibañez ha affrontato il debutto con grande personalità ricevendo anche i complimenti dei compagni più esperti.

Ora deve recuperare credibilità nella Roma, confermando i progressi che nella gestione Mourinho lo hanno lanciato tra i migliori difensori del campionato. Anche Roberto Mancini, che ne conosceva i parenti italiani, aveva pensato di avviare l’iter per convocarlo in azzurro, Roger era disponibile, ma il Brasile ha fiutato il pericolo e l’ha arruolato, solleticandone l’orgoglio nazionale.

Che giochi in una difesa a tre o a quattro, Ibañez è una forza della natura se non si lascia dominare dall’esuberanza giovanile. I suoi errori spesso dipendono dalla voglia di strafare, di non accettare l’ordinario. Ma nella parte decisiva della stagione non potrà più permettersi sbavature. Llorente, che è dietro nelle gerarchie tecniche, ha dimostrato contro la Sampdoria di essere un centrale discreto, che potrebbe eventualmente sostituirlo. Quindi Ibañez non può rilassarsi.

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