Corriere dello Sport (R. Maida) – Sono solo in tre ma si stanno comportando bene. Anche ieri Mourinho è tornato sull’emergenza difensiva, che lo costringe a spremere i soli centrali di ruolo disponibili: Mancini, Llorente, NDicka sono ormai una filastrocca che suona familiare all’annuncio della formazione della Roma. Eppure, come ha osservato Llorente qualche giorno fa, l’intesa tra loro cresce e ha permesso di raggiungere un equilibrio tecnico-tattico di cui si sta avvantaggiando la squadra.

Pensate: con Smalling al centro della difesa la Roma ha incassato 6 gol in 3 partite. Da quando il leader si è rintanato nei suoi problemi fisici, Rui Patricio è stato battuto “solo” 10 volte in 11 giornate, con la pessima eccezione di Genoa-Roma in cui i gol al passivo furono addirittura 4 tutti insieme. E però, guarda caso, Mourinho a Marassi fu obbligato a sostituire Llorente per infortunio sull’1-1 e a sistemare Cristante in difesa. Naturalmente il rendimento nell’immediato non deve dissuadere la Roma dall’ingaggio di un altro difensore a gennaio.

Perché Mourinho dopo Capodanno perderà NDicka, impegnato nella Coppa d’Africa come Aouar, e perché il rientro di Smalling sembra ancora lontano. “Non ci sono progressi per lui – ha osservato Mou – mentre Kumbulla sta cominciando a lavorare con il gruppo e presto potrà essere un aiuto in panchina. Magari alla prima partita del 2024: quei dieci minutini che possono farci respirare”. Ecco perché Tiago Pinto è già al lavoro per individuare un profilo utile ed economico nella finestra invernale: il francese Solet del Salisburgo si è già offerto. Altri nomi: Theate e Pablo Marì. Ma tutto è ancora da decidere.