I sacerdoti col fischietto e i sudditi calciatori

Oggi gli arbitri rappresentano un formidabile e blindato sistema di potere. In Italia, grazie all’Aia, tutto ciò è temperato dalla coraggiosa introduzione del Var che pur con qualche difetto è un efficace strumento di controllo sugli eventuali errori. Come riporta Il Fatto Quotidiano, in Europa invece gli arbitri restano i depositari di un dominio pieno e incontrollato di cui rispondono ai vertici di una piramide granitica e inviolabile di Cheope. Il massimo della critica consentita sulle sviste arbitrali inoltre può spingersi fino a un rispettoso: a) tutti possono sbagliare, ci mancherebbe altro. b) introduciamo il Var anche nelle Coppe europee. Molto probabili che in Real Madrid-Bayern Moanco il prestigioso Cakir e i suoi degni collaboratori abbiano esercitato in pieno l’illimitato potere loro conferito. Di fischiare cioè come caspita gli pareva. Per non parlare dei due rigori negati, con tanto di doppia espulsione, negati alla Roma contro il Liverpool. Altro che la patetica sudditanza di una volta. Ora i sudditi sono gli altri. Le squadre di campioni passano, ma gli arbitri restano.

 

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