I rimpianti di Pioli e Garcia. Mancini ringrazia lo «stellone»

chievo-roma-garcia

Il Tempo (G.Giubilo) – Dura poche ore, il primato della Fiorentina, l’Inter se lo riprende vincendo a Empoli secondo un copione già troppe volte visto. Un gol al primo tiro in porta, un rigore negato ai toscani, l’ennesimo uno a zero che per Mancini diventa una miniera d’oro. La regione Lazio porta a casa tre punti, altrettanti pareggi, in realtà sono sei i punti persi. Può sorridere soltanto il Frosinone imbattuto in casa dal Sassuolo, pur restando terzultimo. La Lazio rimane secco all’Olimpico di fronte al Carpi, in novanta minuti neanche un tiro in porta. I rimpianti sono tutti per la Roma, al Bentegodi senza l’intero riparto di centrocampo e con tre Primavera in campo. Si fa rimontare un doppio vantaggio, torna avanti ma il Chievo ritrova l’aggancio. Una vittoria buttata al vento, in condizione precarie, la condanna la giornata del suo giovane portiere, specialmente sul secondo gol, dei veronesi.

Colma dell’iettatura la prima applicazione ufficiale in campionato della «goal line technology» sulla punizione di Pepe. Con quello schieramento rabberciato difficile fare di più, ma resta una grande occasione perduta. Sabato sera Garcia ritroverà tanti titolari, ma non Dzeko, ma avrà difronte all’Olimpico un Milan avvelenato per la sconfitta contro il Bologna a San Siro, gol deciso di Giaccherini. Molto più dura sarà nel tardo pomeriggio per la Lazio, che giocherà al Franchi con la Fiorentina, ispirata da un Ilicic che a Palermo è stato devastante raccogliendo l’ovazione di quei tifosi che l’avevano amato quando indossava la maglia rosanero. Gli inseguitori devono sperare che si inaridisca la vena, chiamiamola cosi, di Mancini e della sua Inter. Anche se la Juve ha centrato l’ottava vittoria consecutiva e comincia a fare paura a tutti.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti