Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La Roma di oggi è nei fatti: ottava in campionato; fuori dalla Coppa Italia dopo il derby perso; seconda in un girone facile di Europa League. La Roma di domani ha perso il ds Tiago Pinto; ha in scadenza di contratto Mourinho, Rui Patricio e Spinazzola; ha in prestito Lukaku, Huijsen, Kristensen, Renato Sanches, Azmoun e Llorente; Dybala ha una clausola per l’estero da 13 milioni e contro la Lazio si è fatto male: Milan-Roma sarà la 26a gara saltata in giallorosso; Smalling desaparecido ha un contratto da 3,8 milioni fino al 2025, così come Karsdorp (2,2), ElShaarawy (2,5) e Belotti (2,4).
Pure i risultati, però, sono chiari. Mou vorrebbe una risposta entro febbraio e ha detto di aver rinunciato nei mesi scorsi a una proposta, con cifre fuori mercato, per fedeltà ai Friedkin. I suoi tempi, però, non coincidono con quelli di un club indebitato, che agogna i soldi della Champions. La non risposta dei Friedkin è lecita come la fretta di Mou. E se la fretta è troppa, dovrà essere lo Special One a dire “Me ne vado”, sollevando la proprietà da un atto per molti impopolare. E se Mou andasse via? Piace Thiago Motta, ma la concorrenza è agguerrita e il brasiliano accorto. In estate ha rifiutato il Napoli che non lo convinceva.