I Friedkin adesso pensano di “ricomprare” Trigoria

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Nel 2005 fu una specie di colpo di genio, mutuato da altri ambienti finanziari. In quel momento c’erano difficoltà di cassa? Esatto, e allora la Roma pensò di avviare su Trigoria una operazione particolare, chiamata “seal and lease back”. Ovvero, “vendere” il centro sportivo e prenderlo in affitto con un contratto di quindici anni. Risultato: ottenere 30 milioni subito e pagare una rata da 3,7 milioni all’anno.

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Dopo che la società fu ceduta alla cordata statunitense, quando il presidente Pallotta prese le redini del club, rinegoziò il contratto, portando la scadenza al 2024 e abbassando il canone di locazione a 2,7 milioni, anche perché nel frattempo il costo del denaro si era abbassato. L’impressione è che la situazione stia cambiando ancora e così la famiglia Friedkin voglia affrontare il tema con un’altra chiave. Il senso del ragionamento è questo: i vantaggi sul piano del «cash» sono ormai esauriti da tempo, mentre la rata – pur non altissima – pesa sulle casse anche per via degli interessi. E allora, perché non interrompere il circolo vizioso, riscattando quello che resta del debito con una maxi-rata, e poi portare il centro sportivo come elemento di patrimonializzazione? Tra l’altro, rispetto al 2005, il centro Fulvio Bernardini è stato ristrutturato, accrescendo il proprio valore. Perciò i nuovi proprietari hanno dato mandato ai propri esperti di studiare questa operazione, che potrebbe essere conclusa fra settembre e ottobre.

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