Il Tempo (A. Austini) – I nodi prima o poi arrivano al pettine. Anche la Roma ha ricevuto una richiesta di informazioni dall’Uefa in merito agli ultimi bilanci approvati dal club, che non è riuscito a rispettare i parametri del Fair Play Finanziario come annunciato dalla società stessa e ribadito nell’ultima semestrale, chiusa con un’ulteriore perdita di 113, 7 milioni di euro.
I giallorossi sono in buona compagnia, saranno una trentina i club che si presenteranno di fronte al Club Financial Control Body per illustrare le rispettive situazioni, finite fuori controllo un po’ ovunque anche a causa della pandemia. Al momento l’unica concessione approvata dall’Uefa è che il deficit massimo di 30 milioni deve essere rispettato prendendo in considerazione l’ultimo quadriennio, con la somma dei risultati dei primi due esercizi più la media di quelli di terzo e quarto.
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La Roma non si è neppure avvicinata a farlo: bilanci alla mano, il deficit aggregato è di 244 milioni. Il dato preso in esame dall’Uefa è diverso dal risultato del bilancio civilistico (non si conteggiano le tasse né alcune spese “virtuose”), il club di Friedkin dovrà comunque spiegare i suoi piani. A Trigoria, così come in casa Inter, Milan e Juve (sono le altre tre italiane convocate), non si respira un’aria di preoccupazione. Sono tutti convinti che l’Uefa difficilmente applicherà sanzioni dure perché il problema è troppo vasto.