La Gazzetta dello Sport (A. Gozzini) – La Lega di Serie A è ancora senza un vertice, e probabilmente lo resterà anche dopo la giornata di oggi: i club si sono dati appuntamento in mattinata, in calendario c’è la seconda assemblea elettiva. Dalle dimissioni di Dal Pino del primo febbraio manca un presidente; il primo incontro per identificare il successore è di otto giorni fa, e da allora è scattato il conto alla rovescia: le società ne hanno a disposizione 45 di giorni prima che intervenga il commissariamento della Figc.
Un rischio che iclub non corrono, anche perché il processo per l’elezione del nuovo rappresentante procede secondo scaletta. Dopo aver tracciato un identikit ideale del nuovo presidente, oggi verranno proposte le candidature vere e proprie. La prima, su cui molti club convergono da giorni, è quella di Carlo Bonomi, numero uno di Confindustria. Profilo di alto livello che soddisfa le esigenze delle società: se l’obiettivo era quello di farsi rappresentare da una figura che potesse interagire con il governo, Bonomi ha tutti i requisiti.
Sarebbe un presidente con solidi rapporti istituzionali, e in questa fase il calcio ha la massima necessità di essere ascoltato. In prima battuta sui ristori, perché il sistema sia sostenuto nel rilancio come successo con altri settori colpiti dalla crisi, per esempio il cinema, ma non solo. Sul tavolo del governo andranno poste altre questioni rilevanti: stadi e infrastrutture, legge Melandri, scommesse, rateizzazione di debiti e contributi. Bonomi sarebbe anche la figura giusta per dialogare con la Figc soprattutto per farla recedere da misure che i club giudicano sbagliatissime, come l’indice di liquidità, che mette in ulteriore difficoltà