La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Qualcuno come Miralem Pjanic e Radja Nainggolan gli ha dedicato un pensiero anche tramite i social network, tutti gli altri lo hanno festeggiato in aereo, nel trasferimento da Melbourne a Giacarta. Lì, in quei 5.206 chilometri che dividono la città australiana dalla capitale indonesiana è andato in scena il 32° compleanno di Daniele De Rossi, il 15° festeggiato con la maglia giallorossa addosso, quella della prima squadra. Proprio mentre la Roma gli auguri glieli faceva invece via twitter, postando il video del suo ultimo gol ufficiale, quello segnato al Cesena il 22 marzo.
L’ATTESA A CASA In realtà la squadra a Daniele gli auguri glieli aveva fatti anche la sera prima a mezzanotte, festeggiando in un ristorante giapponese a Melbourne a base di sushi & sashimi. Forse, però, il messaggio che a De Rossi ha fatto più piacere in assoluto è stato quello che è arrivato dal cuore, dalla sua compagna, Sarah, che su Instagram ha postato una foto con un bulldog francese con un cappelletto giallo e un papillon rosso. «Il tuo regalo di compleanno ti aspetta. Torna a casa dai!». Tornerà presto Daniele, esattamente tra tre giorni, per poi rituffarsi anima e cuore a Trigoria per la sua quindicesima stagione in Serie A. Quella che poteva anche non arrivare mai, viste le tante titubanze e le tante voci degli ultimi mesi.
SPALLE LARGHE Ed invece De Rossi sarà ancora lì, a dare equilibrio e sostanza al centrocampo giallorosso, come sempre un po’ la bussola di una Roma che proprio in mezzo deve ritrovare la forza della prima stagione di Garcia. Daniele lì sembrava aver ripreso il volo, esser pronto per un nuovo decollo, sciorinando prestazioni quasi ai livelli dei primi sei mesi con Luis Enrique, quelli precedenti alla firma del contratto da 6,5 milioni di euro a stagione. Una firma che si porta appresso e che spesso gli viene rinfacciata, come se poi avesse deciso lui di guadagnare quei soldi o semplicemente fosse una colpa. Di certo, quello stipendio nel tempo ne ha condizionato in parte anche gli umori, anche se poi De Rossi è talmente forte di carattere da essere capace di farsi scivolare tutto addosso. Anche le voci, le dicerie, le tante malignità che spesso girano per Roma, capace a volte di mettere in discussione anche i simboli del cuore.
BUSSOLA USA Oggi De Rossi potrebbe giocare anche per la prima volta contro Totti, capitano contro capitano. Sarà una sorta di esibizione quella di Giacarta, magari due Rome contrapposte. E, chissà, anche una consegna ideale di quella fascia che Daniele ha portato sempre con rispetto verso Francesco e orgoglio per la Roma. Poi chissà, magari i pensieri all’America, a New York, ad un calcio diverso, più divertente e meno esasperante, potranno riaffiorare anche, ma più in là, a fine stagione. Prima Daniele deve tornare ad essere la bussola della Roma. Ed a 32 anni, ha la maturità giusta per esserlo.