Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – A diciotto anni passare da Allegri-Chiesa-Vlahovic a Mourinho-Dybala-Lukaku non deve essere per niente male. C’è l’imbarazzo dei campioni. Dean Huijsen si deve essere sentito Alice nel Paese delle Meraviglie anche al Fulvio Bernardini dove trascorrerà i prossimi cinque mesi prima di ritornare in bianconero. Il predestinato della Juventus cercherà di aiutare la Roma a chiudere gli spazi davanti a Rui Patricio, soprattutto durante questo mese di totale emergenza.
Gavetta di dodici minuti, quanto ha giocato fin qui in Serie A, adesso il centrale dovrà subito rispondere presente quando verrà chiamato in causa dallo Special One. Quel José Mourinho che tanto ha contato per il suo arrivo dopo che il suo trasferimento al Frosinone era praticamente già fatto: “Se ti chiama Mourinho, la scelta è più facile – ha detto il ragazzo nell’intervista di ieri ai canali del club giallorosso -. Ho parlato subito con lui e mi sono trovato bene”.
Dean ha le idee chiare, vuole giocare e non è arrivato alla Roma (rifiutando il Frosinone) per fare da comparsa. E la Roma lo sfrutterà fin quando lo avrà, anche per recuperare qualcosa dalla spesa del prestito: Huijsen è stato pagato 650 mila euro, arrivando a dieci presenze la Roma potrà pagarlo “solo” 400 mila euro. Lui guadagnerà in questi cinque mesi 400mila euro per un investimento totale di circa un milione. “Per me non è stato difficile scegliere la Roma: arrivo in una grande società, con un grande allenatore e tanti campioni con cui avrò il privilegio di condividere lo spogliatoio. Spero che insieme riusciremo a centrare i nostri obiettivi”. Indosserà la numero 3, quella scelta anche da un altro difensore arrivato alla Roma a diciottanni. Un certo Marquinhos, nato per altro il suo stesso giorno.