Il Corriere della Sera (M.Scozzafava) – Gonzalo Higuain tornerà in campo contro la Roma il 25 aprile, il Napoli stasera dovrà difendere il secondo posto nell’anticipo contro l’Inter a San Siro. I giudici della Corte sportiva d’Appello hanno accolto solo parzialmente il ricorso della società, che puntava invece a dimezzare la squalifica di quattro giornate inflitta al Pipita in primo grado dal giudice Tosel per l’espulsione e la plateale protesta del 3 aprile scorso durante Udinese-Napoli. Dura la reazione del club, che ha interrotto il silenzio stampa e sferrato l’attacco al «sistema calcio italiano». Stringata ma severa la nota diffusa in serata: «Prendiamo atto della decisione della Corte d’Appello, osservando come sia mancato il coraggio di fare davvero chiarezza e restituire giustizia al calciatore e alla società. Si è persa un’occasione per dare credibilità all’intero sistema. Siamo profondamente delusi». Accolto, dunque, un solo aspetto della strategia difensiva del Napoli, illustrata con un memoriale di 32 pagine dall’avvocato Mattia Grassani: il termine «vergognoso» pronunciato dal bomber argentino verso l’arbitro Irrati era riferito al contesto e non alla persona. Non un’offesa ingiuriosa, come da referto, ma una critica. Il centravanti argentino, presente all’udienza, aveva scelto di raccontare la sua verità: «Sono un ragazzo per bene e la mia carriera lo dimostra. Una sola ammonizione in 31 partite, 12 gialli in 143 gare italiane. Ho perso il controllo, ma non volevo offendere nessuno».
Il dato che l’avvocato Grassani aveva messo in evidenza, provando a far leva sulla buona condotta del calciatore, era riferito alle 430 gare di Higuain in carriera con una sola espulsione per doppio giallo. Strategia che non ha evidentemente spostato la previsione (ampiamente scontata) della riduzione di un solo turno. La squadra, intanto, stasera gioca a San Siro senza Higuain, bomber da trenta gol, ma con il tridente Insigne-Gabbiadini-Callejon che di gol, insieme, ne ha messi a segno ventuno. Un Napoli diverso ma con gli stessi obiettivi: la difesa del secondo posto, sfruttando il talento di Gabbiadini, primo tra gli attaccanti italiani delle ultime due stagioni per rapporto gol fatti- minuti giocati. Prova del nove, dunque, senza il numero nove. Con un altro leader, ma tra i pali. Pepe Reina all’andata era stato assoluto protagonista della vittoria (2-1) intercettando il colpo di testa di Miranda che poteva valere il pareggio.