Otto gol subiti nelle ultime tre partite, con il ciclone Milito pronto ad abbattersi sull’Olimpico più o meno con gli stessi effetti della neve di ieri sulla Capitale. Per evitare disagi simili a quelli vissuti in città,Luis Enrique cerca di correre ai ripari si spera con effetti migliori di quelli visti nella Capitale, rilanciando al centro della difesaGabriel Heinze. Un po’ perché Kjaer in questo momento è francamente impresentabile soprattutto all’Olimpico, con i tifosi pronti a fischiarlo nel caso di un’altra prestazione incolore, un po’ perché l’argentino è da un bel po’ il miglior centrale a sua disposizione. E per provare a fermare l’altro argentino, il centravanti dell’Inter che viene dal fantastico poker rifilato al Palermo, ci vorrà una prestazione di altissimo livello.
Imprescindibile L’ultimo affondo con Heinze in campo risale alla disgraziata partita di Firenze. Poi, con lui, la Roma ha acquistato solidità e sicurezza, a cominciare dal pari in campionato con la Juve, dove Heinze è stato un muro. Quindi le cinque vittorie di fila Napoli, Bologna, Chievo, Fiorentina in Coppa Italia e Cesena, sempre con l’argentino tra i migliori in campo. E non è un caso che la Roma sia naufragata in tutte e tre le circostanze in cui Luis Enrique ha deciso di tenerlo fuori: a Catania dove fino all’interruzione la prova dei giallorossi era stata insufficiente, a Torino con la Juve in Coppa Italia 3-0 per i bianconeri e mercoledì scorso a Cagliari 4-2, con una squadra che fino ad allora aveva il penultimo peggior attacco della Serie A.
Sfida Toccherà a lui, quindi, provare ad arginare Milito. Non sarà facile, anche perché con il gioco di Luis Enrique i difensori centrali si trovano spesso ad affrontare gli avversari in parità numerica e mai con le coperture o gli aiuti difensivi. Heinze, però, rispetto a Kjaer «È stato un peccato perdere una partita così importante come quella di Cagliari — ha detto ieri il danese al portale sporten.tv2.dk — Siamo una squadra ancora in costruzione, con l’Inter sarà una lotta» ha maggiore qualità nel tempismo, nella marcatura e negli anticipi, anche se è chiaramente meno forte nel gioco aereo. E, rispetto al danese, in questo momento ha un livello di fiducia e di concentrazione molto più alto. Milito, del resto, sta dimostrando di essere tornato quello di un paio di anni fa, uno che alla prima occasione non perdona. Mai.
Fatica Che la Roma dietro fosse destinata a faticare, del resto, era prevedibile dall’inizio. Anche se, forse, non in questa maniera. «Con lo stop di Burdisso e con José Angel più bravo ad attaccare che difendere, forse era il caso di prendere un difensore capace di giocare anche a sinistra»,dice l’ex giallorosso Odoacre Chierico. Da quella parte, visti i disastri attuali di José Angel, ci tornerà a giocare Rodrigo Taddei, aspettando poi di capire se Marquinho potrà essere un’alternativa o no. Nel 4-4-2 di Ranieri, Milito giostrerà dalla parte opposta, quella di Rosi, per intenderci. Ma a sinistra ci andrà a finire Pazzini, un altro cliente non proprio facile facile. Per fortuna torna Heinze, speriamo solo che basti davvero.
Gazzetta dello Sport
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