Dal Fulvio Bernardini di Trigoria la conferenza stampa integrale di Gabriel Heinze.
Sulle difficoltà in difesa c’è stato un confronto per risolverle?
“Una difesa non è composta solo da difensori, ma da tutti i giocatori. A Bergamo ci sono stati degli errori, anche da parte mia e me ne assumo la responsabilità. Con Luis Enrique si parla spesso di queste situazioni. Di Daniele posso dire che sono una persona che parla in privato. Non devo trasmettere nessun messaggio alla stampa”.
Il rinnovo con la Roma a che punto è?
“Mancano ancora tante partite. Non è un problema adesso. I contratti hanno valore quando si concretizzano”.
Credete ancora al sogno Champions? Il derby può salvare la stagione?
“Una partita non può salvare la stagione. Quello che conterà è il risultato finale e raggiungere l’obiettivo che il club e noi ci siamo posti. Il derby resta comunque una partita importante. Non so neanche adesso la classifica della Roma. Saranno le ultime partite a determinare la nostra stagione. I conti li faremo alla fine”.
C’è una mancanza di personalità in trasferta per la Roma?
“Non ci dovrebbe essere questa differenza. C’è una squadra nuova, composta da giocatori che hanno cambiato nazione e cultura. Non è facile. Adattarsi comporta nel tempo. Ho giocato all’estero e questo è un fattore che influisce nel rendimento. Manca ancora qualcosa in termine di convinzione di poter andare a vincere su tutti i campi. Arriverà col tempo”.
Le è mai successo che un giocatore sia stato punito per pochi minuti di ritardo?
“La prima volta che mi succede”.
Perché senza De Rossi la Roma manifesta maggiori lacune difensive?
“Io e la squadra lavoreremo al massimo per arrivare bene al derby. Abbiamo giocato bene anche senza Daniele e non può servire come alibi la sua assenza”.
Le sanzioni disciplinari di Firenze e Bergamo hanno influito sulle prestazioni?
“I giocatori devono accettare le decisioni dell’allenatore. Non deve essere una scusa. Il gruppo deve essere in grado di reagire sempre”.
E’ così differente il regolamento interno della Roma rispetto agli altri club in cui sei stato?
“Sono stato in tanti club. Esisteva il ritiro, in altri no. Ma non credo che questo influisca sulla squadra. Quello che conta è la vita privata. Andare in ritiro o no per me non conta molto. Noi abbiamo un mister che pone poche regole e bisogna rispettarle. La differenza la fa la vita da professionista”.
I provvedimenti disciplinari del mister possono creare problemi alla squadra?
“In questo gruppo non esistono problemi. E’ difficile venirvelo a spiegare. Quando girano delle menzogne non è facile spiegare quello che è successo. Dobbiamo crescere come gruppo. E’ un gruppo nobile”.
E’ difficile digerire quello che vuole Luis Enrique in questo momento?
“L’allenatore avversario fa il suo lavoro. La nostra proposta è molto chiara, vogliamo avere la palla. A fine stagione potremo trarre le nostre conclusioni. Magari verranno calciatori migliori al nostro posto che faranno meglio”.
FINE