Al termine del pareggio 1-1 tra la Roma e l’Inter, in casa dei nerazzurri, l’allenatore della Primavera, Federico Guidi, ha commentato la sfida ai microfoni del club. Queste le sue dichiarazioni:
Mister, un pareggio per 1-1 al termine di una gara bella e combattuta. È corretto dire che la Roma esce con qualche rimpianto dal campo?
“Sì, perché oggi i ragazzi hanno fatto una partita veramente di ottimo livello. Davanti avevamo la squadra che era ed è rimasta imbattuta.
Sinceramente, i ragazzi hanno fatto un grandissimo primo tempo, immeritatamente chiuso in pareggio. Forse l’1-0 ci stava anche un po’ stretto, siamo stati sfortunati in occasione del palo che ci avrebbe portato sul 2-0 e probabilmente incanalato la gara su un binario ideale, per come stavamo giocando.
Però oggi vorrei rimarcare la prestazione di tutti. Quando giochi in questo modo contro l’Inter a Milano, significa che sei nella direzione giusta. Stiamo andando dove vogliamo. Imporci da protagonisti così, dominando il gioco, il campo, giocando con grande qualità, sbagliando solo due o tre passaggi nel finale, la squadra ha avuto tantissima continuità di gioco.
Oggi c’è da essere veramente soddisfatti, ogni ragazzo ha fatto il massimo e merita tanti applausi. Non era banale fornire una prestazione del genere contro l’Inter”.
Quello che ha impressionato positivamente è l’approccio alla gara, la personalità, costringendo l’Inter a giocare praticamente sempre di rimessa. Quanto è soddisfatto di una prova del genere?
“Beh, ho risposto anche in precedenza. Oggi sono stracontento. Ero contento anche dopo la sconfitta con il Sassuolo. Significa che i ragazzi, anche singolarmente, stanno migliorando moltissimo. Vuol dire che stiamo centrando il lavoro.
Che poi è proiettarli al calcio professionistico per ambire a farli giocare a questi livelli. E devi fornire queste prestazioni, soprattutto devi fare un calcio in cui sentirti protagonista.
Oggi lo abbiamo fatto contro un avversario di grande fisicità, qualità e talento. Dentro c’è la soddisfazione per il lavoro che stanno svolgendo i ragazzi, significa che crescono nel modo giusto”.
A proposito dei cambi effettuati nel finale, significa che la squadra stava andando talmente bene che non c’era bisogno di farli in precedenza?
“È proprio questa considerazione che stavo facendo prima ai ragazzi in panchina. È chiaro che i cambi li fai quando c’è qualcosa che non va o magari un ragazzo non risponde più alla partita.
Oggi non era questo il caso. I cambi non li faccio tanto per fare, ma perché incidano sul risultato della squadra. Come detto, i ragazzi stavano facendo bene e se alcuni non avessero avuto dei crampi o Mlakar non avesse perso di intensità, non li avrei fatti.
Di gare ce ne saranno ancora tante, ci saranno altre occasioni per mettersi in mostra. È chiaro che se si esprimono così, quando meritano di stare in campo, è giusto che continuino a giocare”.