Guida, com’è difficile essere un bravo arbitro

Il Messaggero (R. Avantaggiato) – C’è stato grande lavoro per i varisti nell’ultimo turno di serie A. Lavoro di cesello, con righe e righelli tirati a più non posso per valutare le posizioni di fuorigioco. Il Var non si è fermato fino a ieri sera, quando ha fatto gli straordinari in Roma-Milan, dove sono state annullate tre reti e concesso un calcio di rigore. Il posticipo, affidato a Guida, arbitro mai convincente nelle sue prestazioni, pure se molto portato dal designatore. È il Var Irrati a chiamarlo all’on field review dopo che aveva lasciato correre (e quindi giudicato) un pestone di Fazio su Calabria. Fallo che c’è, ma che Guida non ha valutato tale.

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Per questo l’intervento del Var è sembrato azzardato, con Guida che ha probabilmente “subìto” l’influenza del collega più esperto, andando a rivedere la valutazione per tornare sui suoi passi senza troppa convinzione, mostrando sul volto tutti i dubbi della decisione. Brutto segnale di una personalità che continua a latitare nell’arbitro campano. 

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Il Var, in precedenza, aveva fatto annullare due gol al Milan (per posizioni di fuorigioco) mentre Guida aveva fischiato un fallo di Mancini (molto dubbio anche questo) sul gol poi annullato a Mkhitaryan. Sull’armeno, poi, Guida non fischia un fallo di rigore, invertendo addirittura il fallo.

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