Corriere della Sera (M. Ferretti) – Cogliere l’attimo. Sembra facile, vero? Dipende. Dipende da chi dovrebbe coglierlo. Per la Roma, ad esempio, è stata e continua a essere una missione impossibile. Era già capitato, neppure molte settimane fa, che con una vittoria la squadra di Mou avrebbe toccato (quasi) il cielo con un dito, ma ancora una volta i sogni di grandezza sono finiti nel nulla.
Evaporati stavolta davanti a un Sassuolo che ha sfruttato soprattutto gli errori e gli orrori giallorossi e si è (ri)portato a casa i tre punti. Segno che, forse, il gruppo di José (che ieri ha pensato anche al futuro, non solo al presente) non è ancora pronto per certe posizioni. Chissà, il dibattito è aperto.
Primi gol al passivo in casa nel 2023 (in campionato erano stati solo 5 nelle precedenti 12 gare) e prima non vittoria all’Olimpico per una Roma che nella frazione iniziale, più addormentata che nervosa, ha sbagliato tutto quello che umanamente poteva sbagliare.
Un tempo chiuso con l’espulsione di Kumbulla, per reazione dopo essere stato scalciato da Berardi, e un rigore contro. Nonostante l’uomo in meno, la Roma ha tentato la Grande Rimonta, subito aiutata da una splendida rete del nuovo entrato Dybala, ma l’inferiorità numerica si è presto fatta sentire e, di fatto, non c’è più stata storia nonostante il gol in extremis di Wijnaldum.