La Gazzetta dello Sport (F.Bianchi) – Il redivivo colpisce e l’Atletico torna a vincere. Elementare Watson. Antoine Griezmann attende la partita più difficile sotto il profilo psicologico per tornare nel cuore dei suoi tifosi e segnare dopo quasi due mesi di astinenza. Lo fa con un capolavoro da fenomeno. Un’acrobazia tanto spettacolare e perfetta che rompe l’empasse e fa esplodere il nuovo stadio, che fin qui di gioie ne aveva vissute davvero poche. Se poi questa vittoria servirà a quel che resta del cholismo lo vedremo. Di certo invece la Roma perde la ghiotta occasione per qualificarsi agli ottavi con un turno di anticipo, a dispetto di tutte le previsioni post sorteggio. Un vero peccato. Nulla è perduto, chiaro. «Basta» vincere col Qarabag in casa la prossima partita. Ma nel calcio le sorprese sono sempre dietro l’angolo, l’ha detto anche Simeone alla vigilia per farsi coraggio, e sarebbe stato meglio chiudere qui il discorso. Ci sono anche gli avversari, ovvio. Ma l’Atletico Madrid per un’ora almeno è sembrata la squadra titubante e imprecisa degli ultimi tempi e per questo la Roma non ci è piaciuta. Una Roma versione dottor Gibaud. Contenitiva. Fin troppo contenitiva. E molle in mezzo al campo. C’è modo e modo per portare a casa un pareggio e noi un tempo eravamo maestri in questo. L’impressione che ha dato la squadra di Di Francesco è che non sia riuscita a impostare una partita difensiva, ma nemmeno incisiva sul piano del gioco e del recupero alto della palla, che è la qualità che tutti gli riconoscono. E una volta in svantaggio, nonostante i cambi non ha avuto la forza di reagire e ha subito il secondo gol di Gameiro. Game over. Appuntamento all’Olimpico per, speriamo, la gioia ritardata.
QUANTI ERRORI – Per il momento è Simeone a gioire. Meglio, a coltivare «l’ilusion», come si dice in Spagna. Il Cholo doveva giocarsi il tutto per tutto e per questo aveva preparato un Atletico molto offensivo diventato ancora più spregiudicato causa l’infortunio dell’ultima ora di Juanfran. Col centrocampista Partey, l’uomo che ha segnato gli ultimi due gol dell’Atletico, difensore esterno. Carrasco in fascia e Torres rispolverato a fianco di Griezmann. Nei primi dieci minuti sembrava di stare alla sagra degli errori. Da una parte e dall’altra. Con Partey in evidente difficoltà nel contenere un Perotti ben coadiuvato da Kolarov. Mentre dall’altra parte Gerson trovava acqua difficile per navigare contro Filipe Luis, senza dubbio uno dei migliori. Di contro, il centrocampo da turnover giallorosso, con Gonalons e Pellegrini, risultava un po’ lento e morbido (il solito Nainggolan ci metteva delle pezze) e questo ha consentito alla banda cholista di prendere campo. Anche perché Carrasco si accentrava spesso per dare consistenza alla manovra. Però Torres e compagnia non creavano grandi difficoltà a Alisson. Solo verso il tramonto l’argentino Augusto Fernandez trovava il gol, ma Kuipers annullava perché lo stesso Fernandez aveva ammorbidito il pallone col braccio, staccato di poco dal corpo.
CHOLO, CAMBI OK – Contro questo Atletico volenteroso ma tormentato dalle certezze, sarebbe bastato metterci la grinta, andare decisi nelle ripartenze, chiudere gli spazi in mezzo. Invece la Roma funzionava solo a sinistra, Bruno Peres e Gerson a destra erano nulli e al centro non si avvertivano cambi di ritmo. L’Atletico ha preso coraggio e Simeone ha fatto presto i cambi, tutti azzeccati: Correa per Fernandez, per la fantasia che mancava, Gabi per Koke, per la consistenza in mezzo, e Gameiro per Carrasco per un più deciso 4-3-3. Il gol è arrivato con l’Atletico nuova versione ed era, purtroppo, nell’aria. Bravo Torres a pescare Correa in area per il cross dove Griezmann è andato in cielo. Di Francesco, che aveva già inserito Strootman a rinforzo per uno spaesato Pellegrini, ha giocato le carte Defrel e El Shaarawy, passando al 4-2-3-1. Ma a parte un casuale palo di Nainggolan che voleva crossare, la Roma non ha più tirato in porta. In compenso lo sciagurato Peres ha messo la ciliegina sulla sua brutta partita facendosi espellere col secondo giallo nel finale. E l’Atletico che continuava a spingere, ha trovato il meritato raddoppio. Ora non ci resta che attendere.