FERMI tutti. Alexis Tsipras sequestra il pallone, in Grecia il campionato è sospeso, per la terza volta in questa stagione. La decisione del governo arriva dopo gli scontri in Panathinaikos-Olympiacos, il Derby degli eterni nemici, e i tafferugli per Larissa-Olympiacos Volou. La proposta del viceministro dello sport, Stavros Kontonis, ieri mattina ha ricevuto l’approvazione del premier e nel pomeriggio è stata comunicata a Federcalcio greca, Super League e Football League (serie A e serie B): attività sospese finché non verranno adottate misure di contrasto alla violenza, dal biglietto elettronico alle telecamere.
Ma la Lega protesta: «Il compito dello Stato sarebbe quello di trovare soluzioni alle patologie che da decenni hanno creato un paesaggio soffocante». Il derby di Atene ha una storia di odio che dura da più di ottant’anni: la squadra del centro cittadino e della borghesia, il Panathinaikos, contro quella del porto e della classe operaia, l’Olympiacos Pireo, e per quanto il tempo abbia annacquato le divisioni sociali fra le tifoserie, la rivalità si è estesa al volley e al basket (nel 2007, in una partita di pallacanestro femminile, morì Mihailis Filopoulos, tifoso del Panathinaikos). Domenica, prima della gara, il presidente dell’Olympiacos, Vangelis Marinakis (armatore col pallino del calcio italiano e con ombre nel passato, fra cui un’indagine del 2011 per partite truccate), è stato accolto da decine di razzi, li ha schivati.
L’allenatore del Pana, Yannis Anastasiou, s’è preso un bicchiere in testa, quello dei biancorossi Vitor Pereira ha rivolto un gesto di reazione verso gli spalti che ha fatto infuriare gli ultrà: gli hanno tirato un seggiolino che ha sfiorato la sua spalla, e in cinquanta l’hanno rincorso a fine gara. A inizio della ripresa l’ex del Palermo Pajtim Kasami, che ora gioca al Pireo, è stato colpito da una bottiglia e scottato da un fumogeno: l’arbitro ha sospeso per alcuni minuti la gara. Alla fine, il bilancio è stato di due tifosi dell’Olympiacos feriti, undici arresti, un giocatore (Olaitan) ricoverato in ospedale per miocardia da stress. Ma era solo il primo round: martedì il derby è proseguito all’assemblea di Lega. Dove Marinakis ha incrociato il suo rivale, Giannis Alafouzos, tycoon televisivo e patron del Panathinaikos.
La riunione è stata interrotta per ko tecnico: si sono presi a botte. «Marinakis mi ha gettato una bottiglia d’acqua addosso, e la sua guardia del corpo ha colpito con un pugno il mio vice», ha detto Alafouzos. Il suo vicepresidente è Vasilis Konstantinou, ex portiere della nazionale: è uscito tenendosi il labbro. Questa rissa, più degli incidenti allo stadio, ha convinto Tsipras a dire basta. Il calcio si era già fermato in Grecia a settembre, per la morte di un tifoso dell’Ethnikos Pireo, dopo due settimane d’agonia in seguito all’aggressione a Creta dagli ultrà locali, e a novembre, per l’agguato al dirigente arbitrale Christoforos Zografos.
La Repubblica – F. S. Intorcia