Al termine del consiglio della FIGC, il presidente Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni. Il numero uno della Federcalcio ha parlato della riapertura degli stadi, del protocollo, dell’articolazione del calendario della prossima stagione e delle prossime elezioni federali. Queste le sue parole, riportate da Sport Mediaset:
Sulla ripartenza
Il calcio italiano è molto preoccupato per le condizioni della ripartenza. Bisognerà agire su un sistema di protocolli che diventa insostenibile, parzialmente per i professionisti, assolutamente per il mondo dei dilettanti. Su questo siamo molto impegnati e attenti. Senza interventi condivisi e sempre rispettando la tutela della salute, il calcio e lo sport italiano, potrebbe subire uno smacco definitivo.
Riapertura degli stadi?
Ci contiamo, se l’evoluzione epidemiologica lo permetterà. Magari però non dalla prima giornata, mi sembra un po’ ottimistico.
Sull’articolazione del prossimo calendario
La proposta della Serie A per la ripartenza è per il 19 settembre, io ho preso delega per fare una riflessione generale, al di là della ripartenza in sé, su come è articolato il calendario. Non è solo una valutazione che riguarda gli impegni delle nazionali, ma dobbiamo incastrare il calendario e lavorare su un progetto che tenga conto anche degli impegni europei in generale. Sono momenti che dobbiamo far conciliare, sapendo che abbiamo una deadline collegata al rispetto della Uefa per consentire alla Nazionale di partecipare alla fase finale dell’Europeo. A breve la Lega di A manderà il dettaglio di questa programmazione e chiuderemo prendendo delega da condividere con il presidente Dal Pino e con Sibilia.
Sulle prossime elezioni federali per la presidenza della FIGC
In linea con i principi e le regole stabilite ho mantenuto fede al rispetto della data statutaria del 15 marzo. Questa è la data presunta, ma bisogna dire con altrettanta correttezza che nessuna delle componenti può votare prima dell’1 gennaio 2021 e non prima della mia convocazione dell’assemblea federale. È una prerogativa alla quale non ho intenzione di rinunciare. Deciderò io la data della convocazione ufficiale.