Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha rilasciato un’intervista a il Giornale nella quale ha spiegato le nuove decisioni e i nuovi provvedimenti che verranno presi data l’emergenza coronavirus.
Le tre date immaginate per la ripresa del Campionato 3, 10 e 17 maggio, sono ancora valide?
Si tratta solo di ipotesi, ne aggiungerei anche un’altra: il 20 maggio. Riprendere significherebbe offrire al Paese la spinta emotiva per ritornare alla vita normale.
Si è arreso all’idea dei play-off?
Era una mia proposta, non ha riscosso successo e ne ho preso atto.
Veniamo al taglio degli stipendi dei calciatori, Tommasi ha detto che bisogna parlarne sotto voce…
Stiamo attraversando un’emergenza storica, mai vissuta prima, e la realtà esige provvedimenti che rispondano ai criteri della sopravvivenza del calcio. Le resistenze, in materia, non sono consentite.
Serie B e Lega Pro sull’orlo del collasso: è preoccupato?
Non dormo la notte per le sorti del calcio italiano. E’ un’industria del Paese con un indotto di molti miliardi.
Cosa vi siete detti con Mancini quando è stato deciso il rinvio al 2021?
La salute è in cima alla classifica. Mi è piaciuto sentirgli dire che si preparerà per vincere gli Europei del 2021.