Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – L’allarme su Dovbyk è rientrato ancor prima di scattare sul serio, con la sua convocazione e la sua titolarità nella sfida tra l’Ucraina e la Repubblica Ceca dopo aver saltato per precauzione (e un po’ di stanchezza) la rifinitura alla vigilia della sfida. Così il centravanti è partito dal primo minuto allo Stadio Tarczynski di Breslavia, in Polonia (si è giocato in campo neutro) e ha messo minuti importanti sulle gambe in vista della delicata sfida di domenica sera all’Olimpico contro l’Inter. Ma non solo. Artem ha segnato anche alla Repubblica Ceca e la Roma non può che essere soddisfatta della sua partita di qualità e quantità contro un avversario ostico ma soprattutto a supporto dei suoi compagni che hanno invece avuto difficoltà a costruire il gioco per gran parte della partita.
E Dovbyk è stato di gran lunga il migliore dei suoi per il lavoro di supporto, le occasioni che ha creato per i suoi, per l’aiuto anche alla manovra. Ha sfiorato il gol in un paio di situazioni (non proprio semplici), poi si è preso la responsabilità di battere il rigore del pareggio. Freddo, glaciale dal dischetto: portiere da una parte, pallone dall’altra ed esultanza moderata. Ha servito anche qualche buon pallone che i suoi compagni avrebbero dovuto concretizzare e a inizio partita una sua bella e intelligente finta in area ha liberato al tiro Shaparenko che incredibilmente e clamorosamente ha sparato alto a un paio di metri dalla linea di porta. E allora Dovbyk non può far altro che registrare le difficoltà della squadra e andare avanti nel suo ottimo percorso cominciato in questo avvio di stagione con la Roma.
Il gigante ucraino si prepara per l‘Inter, per continuare la sua crescita con la maglia giallorossa e per evidenziare la sua importanza all’interno della squadra. Quattro gol nelle ultime sei partite della Roma tra campionato ed Europa League e uno sviluppo significativo all’interno del gioco della squadra: Artem sta entrando sempre più nei meccanismi dei suoi, sta mostrando tutte le sue qualità e la sua pericolosità davanti alla porta. Il gol contro il Monza è stato da applausi: senso della posizione, ottimo strappo sulla marcatura di Izzo, dribbling di assoluta qualità in area e gol. All’Olimpico ha segnato due reti, uno in coppa l’altro in campionato, e Dovbyk è uno dei pochi che in questo avvio di stagione non è stato contestato dalla tifoseria. Impegno, determinazione, gol e maglia sudata: quello che vuole la tifoseria, quello che chiede Juric per voltare pagina definitivamente e inseguire i posti per la Champions.
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