Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Mourinho non ha mai cercato alibi per spiegare o giustificare prestazioni e risultati, ma quando si parla del rendimento della Roma ha sempre sottolineato la situazione difficile di una rosa costruita con diverse storie cliniche e problematiche di natura atletica. Insomma, gli infortuni.
Da Smalling a Sanches passando per Pellegrini, Dybala, Spinazzola e tanti altri: nove giocatori hanno avuto (e hanno ancora) infortuni e ricadute che hanno inevitabilmente inciso sul rendimento della squadra tra campionato e (in parte) anche in Europa. Nelle prime dodici partite di questo campionato Mourinho è stato costretto a schierare dodici formazioni diverse soprattutto per i continui stop di elementi della rosa che avrebbero dovuto essere titolari della sua squadra. O almeno lo erano sulla carta. Chiaramente i primi due menzionati sopra sono i casi più critici: l’inglese è fermo da due mesi e mezzo per un’infiammazione al tendine e il cui futuro è un punto interrogativo. Potrebbe tornare tra una settimana come tra due mesi. Chissà. Il portoghese invece era stato preso da Pinto come una sua scommessa e fin qui si è fermato già due volte.
Tanti stop che hanno inevitabilmente inciso pesantemente sul rendimento della Roma. Immaginate avere un’idea di una formazione titolare e non averla ancora potuta mai provare in una sola partita. Immaginate avere nove infortunati tra i titolari, girarsi verso la panchina e vedere tanti “bambini” e pochi veri rinforzi. Immaginate di non avere un giocatore per un’intera stagione: ciò che sta accadendo con la somma degli infortuni avuti dai suoi nove elementi della prima squadra. Sommando le partite saltate “dai nove” si arriva a un’intera stagione persa: 52 gare saltate in totale, ma soltanto in questa prima parte di stagione, quindi 16 gare tra campionato (12) e coppa (4). Senza contare nella statistica le assenze di Abraham e Kumbulla, fermi dalla scorsa stagione.