gazzetta.it (F.Ceniti) – Mentre in Francia Nicola Rizzoli è in corsa per fischiare la finale di Euro 2016 (con lui Orsato e Damato come addizionali più gli assistenti Di Liberatore e Tonolini), in Italia per gli arbitri è tempo di promozioni e bocciature. Domani a Roma saranno ufficializzate le novità dei vari organici per la prossima stagione. Occhi puntati su chi entra a far parte del gruppo che dirige in A: sono Luca Pairetto della sezione di Nichelino (Torino) e Fabio Maresca di Napoli.
UN ALTRO PAIRETTO — La curiosità più grande deriva proprio da un cognome pesante e familiare nell’ambiente arbitrale. Sì, Luca Pairetto è figlio di Pierluigi, una vita passata a dirigere gare importanti sia in ambito nazionale (ben 219 in A), sia in campo internazionale (finale Euro 1996 e nello stesso anno pure quella di Coppa delle Coppe), ma anche coinvolto in Calciopoli per il ruolo di designatore (svolto con Paolo Bergamo) e condannato: stop di 2 anni e mezzo in sede sportiva, mentre quella penale di secondo grado (2 anni) si è prescritta nella sentenza della Cassazione. Oggi Pairetto senior è osservatore per il Comitato regionale di Piemonte e Valle D’Aosta. Il figlio Luca, 32 anni, ha forse dovuto dimostrare qualcosa in più proprio per via del cognome e si è conquistato la promozione con ottime direzioni. Solo nel 2012 aveva esordito in B e poi debutto nella massima serie nel settembre 2013 (in Livorno-Cagliari). Nelle ultime tre stagioni ha convinto tutti: ora dovrà ripagare la fiducia. Stesso discorso vale per Maresca, 35 anni. Il suo esordio in A è arrivato nel maggio 2014 ed è stato un traguardo particolare per la sezione di Napoli che non aveva un fischietto nel massimo campionato da ben 5 decenni. Maresca era stato promosso in B nell’estate 2013, l’ultima gara diretta è stata quella che ha sancito la promozione del Pescara nella finale playoff di ritorno a Trapani.
BOCCIATI — Per due nuove entrate ci sono altrettante uscite. Una era scontata: lascia Andrea Gervasoni di Mantova perché ha raggiunto il limite massimo di stagioni (10) previste per un arbitro non internazionale. In carriera ha diretto 150 gare in A. L’altro posto lo libera Angelo Cervellera. E qui siamo di fronte a una bocciatura: il fischietto di Taranto era nella Can A solo dall’estate 2014. La scorsa stagione era arrivato in fondo alla graduatoria, ma proprio perché al debutto gli fu concessa un’altra occasione. Nell’ultimo torneo ha migliorato il rendimento e fino all’ultimo è rimasto in ballottaggio con Domenico Celi, ma il designatore Domenico Messina ha preferito avere in gruppo un altro arbitro esperto. A proposito di Messina: confermato, con merito, nel ruolo per il terzo anno.