La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Sono due delle colonne della «banda» argentina di Trigoria, insieme a Fazio e al Primavera Nani. Leandro Paredes e Diego Perotti sono inseparabili, così come lo sono le loro compagne Julia e Camila e i figli Victoria, Giovanni (del centrocampista) e Francesco (dell’attaccante). Legatissimi, abitano entrambi a Casal Palocco, mentre Fazio è al Torrino, e condividono serate a casa, al ristorante argentino, passeggiate in centro, feste dei bambini. Una dimensione molto familiare, che ogni tanto scatena le prese in giro dei compagni di squadra – qualche giorno fa Strootman sotto una loto foto di gruppo ha pubblicato la bandiera del Brasile -, e che sta diventando sempre più stretta. Perotti ha 6 anni in più di Paredes ed è una sorta di fratello maggiore, anche se adesso, forse, è lui quello che ha più bisogno di un amico per superare un momento non proprio semplice.
INDIETRO – Lo scorso anno, appena arrivato a fine gennaio dal Genoa, è sceso subito in campo, si è preso il posto e nessuno glielo ha più tolto. In questa stagione non è stato imprescindibile: l’esplosione di Dzeko, il cambio di modulo, qualche problema fisico di troppo e la scarsa attitudine davanti la porta, al netto di una mira infallibile dagli 11 metri, ne hanno limitato il rendimento. Nell’ultimo mese e mezzo in campionato ha giocato 90’ solo contro il Napoli, poi panchina contro la Fiorentina, out contro il Palermo, e pochi scampoli contro Crotone, Torino e Sassuolo (16’ in tutto). Non è andata meglio in Europa League: nei turni a eliminazione diretta non ha giocato contro il Villarreal all’andata, è sceso in campo 90’ nella (quasi) inutile gara di ritorno, con il Lione appena 19’ in due partite. Contro la Lazio in Coppa Italia, infine, 26’ nella ripresa, visto che Dzeko e Salah sono per Spalletti due punti fermi e El Shaarawy, anche dal punto di vista fisico, sta dando segni di ripresa importanti.
A CENA CON… – Le cose stanno andando meglio a Paredes, ieri sera a cena col milanista Ocampos. Al contrario dell’amico Diego (anche lui ieri a cena con un rossonero, Suso), il momento di flessione lo ha già passato e superato: due gol nelle ultime tre all’Olimpico, dalla partita con la Fiorentina ne ha giocate da titolare 4 su 7 e con ogni probabilità, vista anche la squalifica di Strootman, giocherà dall’inizio con l’Empoli, dopo la sosta. Una partita ovviamente speciale, visto che proprio in Toscana è maturato la scorsa stagione. Il futuro è ancora da scrivere: sarà a Roma (contratto in scadenza nel 2019) o altrove? Di sicuro, davanti agli osservatori dell’Atletico Madrid, domenica Leo non ha avuto problemi a farsi notare.