La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Contava talmente, il risultato, che Daniele De Rossi alla fine è voluto andare a verificare di persona. Così ha preso i compagni e li ha portati sotto quel tabellone, davanti alla curva, a prendersi gli applausi. C’era scritto davvero 3-1 per la Roma. E c’era il suo nome a firmare un ribaltone che profuma di secondo posto, soldi, Champions, carezze e finezze. Terzo gol consecutivo in campionato dopo Lazio e Milan, una roba che non s’era mai vista prima. E terza rete in carriera alla Juve, la prima che vale una vittoria. Vale oro e chissà se un po’ d’oro non gli tornerà indietro dentro una settimana che potrebbe portare, finalmente, al rinnovo di contratto. Per l’annuncio magari si aspetterà l’arrivo a Roma di James Pallotta, ma il brindisi è pronto. «Però quello che conta stasera (ieri, ndr) è solo il risultato, non il mio futuro – ha commentato lui -. Questa è una vittoria pesantissima, abbiamo tenuto sotto il Napoli e ora vincere le prossime due gare diventa fondamentale. Sarebbe gravissimo non prendere tre punti sabato a Verona. Il sostegno dei tifosi s’è sentito, ci piacerebbe fosse sempre così». Firmato da uno che nell’ultimo derby, dopo aver segnato su rigore, s’era rivolto verso i tifosi portando le mani alle orecchie come a dire «non vi sento». «C’erano mille motivi per cui non era facile battere la Juventus, questa vittoria non era pronosticabile, per 5 ore nel pomeriggio ci siamo visti terzi in classifica – ancora De Rossi -. E’ stata una risposta da grande squadra, da grande Roma: alla fine in campionato ci dovremo inchinare a una formazione di fenomeni, che tra qualche anno sarà raccontata per aver fatto la storia del calcio. Senza la Juve, questa Roma ce la saremmo ricordata a lungo. Vorremmo vincere ogni tanto anche noi, ma bisogna essere realisti, abbiamo perso punti ma è capitato anche a loro. E magari, se fossimo stati più vicini in classifica, avrebbero fatto anche scelte diverse di formazione. No, non è proprio il tempo dei rimpianti questo: c’è solo gioia».
CAMPO E TRIBUNA – La gioia è pure quella di Alessandro Florenzi, tifoso sugli spalti vicino a Edin Dzeko con figlia in braccio. «Una città, uno stadio e una squadra di gladiatori hanno lottato e difeso l’onore della Roma», ha twittato l’azzurro. Mica semplice, dopo essere andati in svantaggio. «Era importante non perdere la testa e ci siamo riusciti – ha spiegato Leandro Paredes -. La vittoria è arrivata grazie alla determinazione, contro la Juventus era necessario metterci qualcosa in più. Dovevamo dare una risposta al Napoli, l’abbiamo fatto. Anche se ci resta qualche rimpianto per lo scudetto: abbiamo perso troppi punti per strada».