Il Messaggero (P. Liguori) – Il posto più scomodo nella Roma, in questo momento, è quello dell’allenatore, chiamato a ricoprire molti ruoli diversi a mettere la faccia al posto della proprietà. Juric ha nervi saldi ed esperienza, ma i problemi sono evidenti e si moltiplicano. De Rossi, si è capito bene, è stato rimosso perché non poteva nascondere confusione ed errori nel mercato e nella gestione della rosa.
La Roma si è indebolita nella capacità di segnare ed è incompleta nelle fasce laterali. Ma l’errore più grave è la grave spaccatura, ormai evidente tra la società e il cuore dei tifosi. Sembrava un amore perfetto, si era ricostruito un clima che mancava da tempo, la frenesia di riempire l’Olimpico. Quanto valeva quello stato di grazia? Difficile il calcolo, soprattutto per una proprietà straniera, che orienta le decisioni con gli algoritmi, più che con l’esperienza diretta del calcio italiano. Così, sono bastate poche (ma gravi) decisioni per rompere il giocattolo, che sarà complicato aggiustare, perché servirebbero risultati.

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