Il Messaggero (S.Carina) – Un gol allo Zorya per riprendere il feeling perduto al derby. Abraham ci teneva a lasciare il segno nella sua prima stracittadina, ma, come spesso capita, quando cerchi tanto una cosa è la volta buona che non ci riesci. Contro la Lazio ha vissuto un pomeriggio difficile, è mancato il tiro in porta, non è mai stato messo in condizione di concludere nemmeno una volta. Contro gli ucraini, al netto della modestia degli avversari, in 10 minuti colpisce un palo e segna un gol, ma sinora Abraham ha calciato poco verso la porta avversaria.
Il totale, al momento, recita 10 tiri in 6 partite giocate in campionato. Immobile, nello stesso periodo, è già a quota 24. Abraham è un attaccante generoso, che gioca per la squadra, si allarga e crea spazi per i compagni, ma che va messo in condizione di poter cercare di più la conclusione personale. Lo score, nonostante la giovane età, parla per lui: 94 reti in 217 gare disputate. E’ probabilmente insito nel processo di crescita naturale suo e della squadra, ma per il salto di qualità della Roma, oltre al ritrovato Pellegrini e al ritorno di Zaniolo, serve un Tammy decisivo. Più responsabilizzato, smanioso di cercare la conclusione, più al centro del gioco, paradossalmente più egoista.