Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Da bandiera della Roma, ma anche da allenatore esperto di allarmi da spogliatoio, Giuseppe Giannini interviene con sincerità sul caso Zaniolo.
Da allenatore come avrebbe gestito la situazione?
Diversamente. Non mi è piaciuta la dichiarazione di Fonseca. Non avrei preso posizione a favore di Mancini davanti ai giornalisti. Magari in privato sì, il giorno dopo. Si è messo in cattiva luce Zaniolo, che è un patrimonio della Roma.
E ora?
Ora Fonseca, che è un bravissimo tecnico, ha dato l’assist al giocatore a chi lo segue. Se decide di andare via, ha sei o sette squadre che lo aspettano.
Succederà?
Non lo so, mi auguro di no. E’ un talento giovane, con enormi margini di miglioramento. Venderlo dopo l’infortunio sarebbe anche poco conveniente. Dovrà essere Fonseca a ricomporre il caso.
Come?
Con un intervento mediatico furbo: serve qualche frase che stempera le tensioni e riabiliti il giocatore. Si potrebbe chiamare in causa il nervosismo, il dopo partita è sempre particolare. Può capitare di dire o fare cose che normalmente non accadono.
Visto da fuori, quale colpa ha Zaniolo?
A me sembra che a volte voglia fare il protagonista. Tende a cercare giocate personali per mettersi in evidenza, ma lo capisco. Il suo nome è sempre al centro dell’attenzione, ci può stare che si tenda a strafare.
Nelle sue parole si avverte amarezza
Cerco di essere equilibrato ma sono un tifoso: ci sono tanti problemi finanziari, il presidente non viene a Roma da due anni, non si può essere soddisfatti.